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Condò: "Inter, 11 vittorie di fila non arrivano gratis. Conte superiore quando può lavorare su cicli settimanali"
lunedì 12 aprile 2021, 12:25Rassegna
di Christian Liotta
per Fcinternews.it

Condò: "Inter, 11 vittorie di fila non arrivano gratis. Conte superiore quando può lavorare su cicli settimanali"

Nel proprio spazio editoriale per La Repubblica, Paolo Condò commenta il primato in classifica dell'Inter con un lungo preambolo sul dibattito tra giochisti e risultatisti, che spazia da Rinus Michels a Fabio Capello fino a Pep Guardiola: "L'Inter ha compiuto un altro passo verso lo Scudetto mantenendo inalterate — ma con una giornata in meno — le comode distanze. Quest’anno ha giocato in più di un modo, e soprattutto a differente intensità a seconda del periodo: finché era in Champions ha corso alla velocità delle altre — l’11 dicembre aveva tre punti meno del Milan, era alla pari col Napoli e un punto sopra la Juve — fra dicembre e la ripresa delle coppe ha allungato (Inter 50, Milan 49, Juve 45 il 12 febbraio), da lì in poi ha scavato il solco che oggi le dà 11 punti sul Milan e 12 sulla Juve. Sono numeri che dimostrano l’assoluta superiorità di Antonio Conte quando può lavorare su un ciclo settimanale, e la riuscita di un’operazione delicata come l’allargamento dall’interno della rosa una volta recepito il messaggio che il mercato di gennaio non esisteva: il recupero di Christian Eriksen ed Ivan Perisic, ma anche di Alexis Sanchez, è una spiegazione centrale nella lunga striscia di vittorie.

Undici successi consecutivi non arrivano gratis, soprattutto in questa stagione: costano una fatica che trasforma la squadra agile e sfrontata di Inter-Juve e del derby — il prequel e l’episodio 4 della serie — in quella prudente per contenere l’Atalanta — episodio 7 — fino alla versione in risparmio energetico che alla decima puntata ha lasciato palla (ma non punti) al Sassuolo. Ieri col Cagliari sono state necessarie molta pazienza e una buona mano sui cambi, ed è un’ottima notizia il fatto che Eriksen abbia dettato i tempi a un centrocampo inedito, perché in questo finale c’è necessità di controllare i ritmi, e il danese lo sa fare. Pensate agli ultimi due giri di pista di un 10 mila metri: chi ci arriva con un buon margine, come l’Inter, si gira spesso a controllare quanto le accade alle spalle per evitare strappi inutili e conservare una riserva di benzina ove mai dovesse servirle".