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tmw / inter / Serie A
All'Olimpico il gioco ha battuto le individualitàTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 17 febbraio 2020, 09:15Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato allo Stadio Olimpico, Roma

All'Olimpico il gioco ha battuto le individualità

All’Olimpico ieri sera si sono affrontate due squadre diverse. Una che ha fatto del gioco corale il proprio punto di forza, l’altra che si è affidata per lo più alla forza (notevole) dei singoli. E ha vinto la prima, ovvero la Lazio, contro un'Inter che viene superata in classifica proprio dai biancocelesti, secondi a -1 Juventus. Tornando allo scontro diretto di poche ore fa, è stata lampante la differenza tra le due formazioni in campo. Per la maggior parte della partita, la Lazio ha avuto il possesso e il pallino del gioco in mano. E ha costretto gli avversari a stare bassi, con il baricentro di poco fuori la propria area di rigore. Ha poi sofferto, ma soltanto per le giocate di Lukaku, le accelerazioni di Young e i break in mezzo al campo di Vecino. Mai per azioni costruite, intense e continue, che sono state invece il punto di forza della banda di Inzaghi. Palla costantemente in movimento, terzi di difesa alti in fase di possesso e quinti aperti pronti ad andare. E poi con Luis Alberto e Milinkovic, in serata di grazia, a giganteggiare a centrocampo.

È stata più propositiva e coraggiosa la Lazio, con Inzaghi che ha sottolineato l'importanza del gruppo. “Non bisogna parlare dei singoli, dobbiamo elogiare la squadra che supporta i top player di cui si parla sempre.

Riusciamo ad essere equilibrati e a giocare un ottimo calcio”. I biancocelesti, al 19esimo risultato utile consecutivo, viaggiano con numeri impressionanti: hanno la miglior difesa (21 gol subiti) e il secondo miglior attacco (55 reti all'attivo, soltanto l’Atalanta con 63 vanta uno score migliore). Non può essere casuale tutto ciò e come ha ricordato anche Milinkovic nel post gara il merito va condiviso: “In questa partita non c’è solo la mia firma ma quella di tutta la squadra. È quello che ho detto pochi giorni fa: siamo una famiglia e si vede sul campo. Lavoriamo e speriamo di rimanere lì in classifica”. Che è entusiasmante per la Lazio e ora non si può nascondere. La Roma quinta è a -17, mentre la vetta bianconera dista solo 1 punto. Sognare è possibile, l’ambiente è legittimato soprattutto alla luce di vittorie del genere. Da qui a maggio mancheranno quattordici partite (non ci saranno coppe per i biancocelesti) e tra due giornate ci sarà lo scontro diretto tra Juventus e Inter. Quello sarà un altro snodo cruciale del campionato, ma a Formello nessuno ha mai fatto voli pindarici. C'è da giurare che non li faranno neanche adesso, perché come ha detto Acerbi: “Passo dopo passo, una partita alla volta”.