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Alejnikov: "Follia Bielorussia. E ha venduto ora i diritti tv all'estero..."
L'ultima volta che ci siamo sentiti, con Sergej Alejnikov, era per parlare di un treno che minacciava i sogni d'Europa della Juventus. La Lokomotiv, potere al popolo, le sue luci della periferia di Mosca. Lui che ne parlava da Lecce, la sua casa, dove ha deciso di metter le tende per questioni di famiglia. Ora i temi e i toni sono diversi, sotto i baffi non nasconde la preoccupazione per la sua Bielorussia. Nato cinquantotto primavere fa a Minsk, nell'allora Unione Sovietica, in quella terra che è l'unica del Vecchio Continente ad andare avanti come se nulla fosse anche nel pieno dell'emergenza per il Coronavirus. Nel mezzo della pandemia. "Una follia", dice Alejnikov per Tuttomercatoweb.com. "Cosa vogliono dimostrare? Non capisco il motivo". Va avanti tutto, calcio compreso, campionato incluso. "E' assurdo -prosegue-. Oramai, in tutto il mondo, sono rimasti solo pochi campionati: Bielorussia, Burundi, Nicaragua. Tutti hanno capito la pericolosità. Noi no".
Cosa si sente di dire al Presidente Lukasenka e al suo paese?
"Posso dire quel che dicono tutti. Fermatevi, state a casa: lo sanno tutti, anche i bambini. Quando chi è a certo livello dice solo di lavarsi le mani, non capisco... Servono raccomandazioni diverse. Ci laviamo e poi? La situazione è difficile da tanti punti di vista".
Eppure il calcio va avanti. Cosa dice alla sua famiglia e agli amici in Bielorussia?
"Alcuni pensano che andare avanti facendo finta che il virus non esista sia una follia. Non capiscono giustamente il motivo. Altri dicono che se non è chiuso niente, beh... In fondo il virus si può prendere andando a lavorare, 'che pericolosità c'è andando allo stadio che non è affollato'?'. Questo pensano altri... C'è chi ragiona e chi lo fa in modo diverso, i menefreghisti".
Il Presidente ha detto 'fate la sauna e bevete vodka'.
"E' una 'cavolata', più che un suggerimento. In questo, intendeva dire di andare avanti come sempre. Quando un italiano, ai miei tempi, andava lì in Bielorussia, allora andava in sauna, beveva vodka. Gli facevamo provare le tradizioni, questo intendeva, non come medicina per il virus".
Lei ora è a Lecce.
"E a Minsk o non vado da tre anni. Purtroppo i miei genitori non ci sono, ho dei parenti ma è davvero lontana. E tutta questa situazione è una follia anche se forse, se il calcio va avanti una motivazione c'è...".
Prego.
"Beh, tre compagnie televisite straniere, hanno comprato i diritti televisivi in Bielorussia".
Quando?
"Una settimana fa circa. In paesi stranieri, è stato venduto il calcio bielorusso. Che significherà? Che si fermerà? Non credo, no?"
E nella sua Puglia come va?
"La situazione per adesso sembra più calma rispetto che al nord. Tanti cercavano di spostarsi e questo ha preoccupato le persone qui in Puglia".
Cosa si sente di dire al Presidente Lukasenka e al suo paese?
"Posso dire quel che dicono tutti. Fermatevi, state a casa: lo sanno tutti, anche i bambini. Quando chi è a certo livello dice solo di lavarsi le mani, non capisco... Servono raccomandazioni diverse. Ci laviamo e poi? La situazione è difficile da tanti punti di vista".
Eppure il calcio va avanti. Cosa dice alla sua famiglia e agli amici in Bielorussia?
"Alcuni pensano che andare avanti facendo finta che il virus non esista sia una follia. Non capiscono giustamente il motivo. Altri dicono che se non è chiuso niente, beh... In fondo il virus si può prendere andando a lavorare, 'che pericolosità c'è andando allo stadio che non è affollato'?'. Questo pensano altri... C'è chi ragiona e chi lo fa in modo diverso, i menefreghisti".
Il Presidente ha detto 'fate la sauna e bevete vodka'.
"E' una 'cavolata', più che un suggerimento. In questo, intendeva dire di andare avanti come sempre. Quando un italiano, ai miei tempi, andava lì in Bielorussia, allora andava in sauna, beveva vodka. Gli facevamo provare le tradizioni, questo intendeva, non come medicina per il virus".
Lei ora è a Lecce.
"E a Minsk o non vado da tre anni. Purtroppo i miei genitori non ci sono, ho dei parenti ma è davvero lontana. E tutta questa situazione è una follia anche se forse, se il calcio va avanti una motivazione c'è...".
Prego.
"Beh, tre compagnie televisite straniere, hanno comprato i diritti televisivi in Bielorussia".
Quando?
"Una settimana fa circa. In paesi stranieri, è stato venduto il calcio bielorusso. Che significherà? Che si fermerà? Non credo, no?"
E nella sua Puglia come va?
"La situazione per adesso sembra più calma rispetto che al nord. Tanti cercavano di spostarsi e questo ha preoccupato le persone qui in Puglia".
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