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Rui Costa 48 - Batistuta e gli altri: la top 11 dei compagni di squadra del Maestro
Portiere: Toldo. C'è l'imbarazzo della scelta, come in tanti ruoli. Con Dida, il portoghese ha vissuto gioie e dolori. E il brasiliano, seppur per un breve periodo, è stato sicuramente tra i migliori al mondo nel suo ruolo. In Nazionale, Rui Costa, che oggi compie 48 anni, ha giocato praticamente la sua intera carriera con Vitor Baia, altro mostro sacro, a difesa dei pali. Scegliamo però Francesco Toldo. Perché la comune esperienza alla Fiorentina ha rappresentato l'avventura più lunga per entrambi, e perché è davvero difficile non puntare su uno dei migliori portieri italiani (e non solo) a cavallo del nuovo millennio.
Difesa: Cafu, Stam, Nesta, Maldini. Tutta a tinte rossonere, ci perdoneranno i tifosi della Fiorentina, che possono consolarsi con la porta e anche tanto altro. Però lì dietro i nomi sono tali da non meritare spiegazioni: Cafu, Alessandro Nesta e Paolo Maldini sono con ottime probabilità i migliori interpreti dei rispettivi ruoli nella storia del calcio, o almeno in top 3. Jaap Stam è arrivato al Milan negli ultimi anni della sua carriera, ma ha lasciato un segno, e se parliamo di valore assoluto è veramente difficile da escludere. Resta fuori un altro mostro sacro come Costacurta, più campioni del calibro di Torricelli, Serginho o Couto.
Centrocampo: Seedorf, Pirlo, Figo. Ancora tanto rossonero, con una punta di lusitano. Impossibile tenere fuori Luis Figo, Pallone d’Oro nel 2000: ha condiviso con Rui Costa praticamente tutta l’esperienza in nazionale, tra gioie e dolori. Il Portogallo, negli anni ’90, faceva paura soprattutto perché c’erano loro due, anche se ha vinto praticamente nulla. Gli altri due nomi? Su Andrea Pirlo non c’è molto da discutere. Clarence Seedorf batte di un’incollatura Gennaro Gattuso, che pure sarebbe stato colonna portante di questa mediana. Menzione d’obbligo, tra i tanti, per Paulo Sousa, anche lui compagno di nazionale.
Trequartista: Rui Costa. Sarebbe quantomeno scortese, nel giorno del suo compleanno, tenerlo fuori. Aveva una discreta concorrenza, va detto: un certo Kakà, per esempio. O anche Deco. Mica male.
Attacco: Batistuta, Shevchenko. Punto primo, che va chiarito subito: c’è un’esclusione clamorosa, quella di Cristiano Ronaldo. Che però non era ancora CR7 nel 2004, quando ha diviso con Rui Costa lo spogliatoio del Portogallo. È stato un passaggio di consegne, ma i due si sono praticamente sfiorati, e insieme hanno giocato appena una decina di partite. Torniamo a noi: ve li immaginate, Gabriel Batistuta e Andrij Shevchenko insieme? Difficili, impossibili da contenere, tanto più se lanciati dal Maestro portoghese. Restano fuori in tanti, ma soprattutto in due: Edmundo e Filippo Inzaghi. Va bene, giocheremmo anche con le “riserve”.
Difesa: Cafu, Stam, Nesta, Maldini. Tutta a tinte rossonere, ci perdoneranno i tifosi della Fiorentina, che possono consolarsi con la porta e anche tanto altro. Però lì dietro i nomi sono tali da non meritare spiegazioni: Cafu, Alessandro Nesta e Paolo Maldini sono con ottime probabilità i migliori interpreti dei rispettivi ruoli nella storia del calcio, o almeno in top 3. Jaap Stam è arrivato al Milan negli ultimi anni della sua carriera, ma ha lasciato un segno, e se parliamo di valore assoluto è veramente difficile da escludere. Resta fuori un altro mostro sacro come Costacurta, più campioni del calibro di Torricelli, Serginho o Couto.
Centrocampo: Seedorf, Pirlo, Figo. Ancora tanto rossonero, con una punta di lusitano. Impossibile tenere fuori Luis Figo, Pallone d’Oro nel 2000: ha condiviso con Rui Costa praticamente tutta l’esperienza in nazionale, tra gioie e dolori. Il Portogallo, negli anni ’90, faceva paura soprattutto perché c’erano loro due, anche se ha vinto praticamente nulla. Gli altri due nomi? Su Andrea Pirlo non c’è molto da discutere. Clarence Seedorf batte di un’incollatura Gennaro Gattuso, che pure sarebbe stato colonna portante di questa mediana. Menzione d’obbligo, tra i tanti, per Paulo Sousa, anche lui compagno di nazionale.
Trequartista: Rui Costa. Sarebbe quantomeno scortese, nel giorno del suo compleanno, tenerlo fuori. Aveva una discreta concorrenza, va detto: un certo Kakà, per esempio. O anche Deco. Mica male.
Attacco: Batistuta, Shevchenko. Punto primo, che va chiarito subito: c’è un’esclusione clamorosa, quella di Cristiano Ronaldo. Che però non era ancora CR7 nel 2004, quando ha diviso con Rui Costa lo spogliatoio del Portogallo. È stato un passaggio di consegne, ma i due si sono praticamente sfiorati, e insieme hanno giocato appena una decina di partite. Torniamo a noi: ve li immaginate, Gabriel Batistuta e Andrij Shevchenko insieme? Difficili, impossibili da contenere, tanto più se lanciati dal Maestro portoghese. Restano fuori in tanti, ma soprattutto in due: Edmundo e Filippo Inzaghi. Va bene, giocheremmo anche con le “riserve”.
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