TUTTO mercato WEB
Serie A divisa a metà sulla ripartenza. Toccherà al Consiglio Federale trovare una soluzione
Chi si aspettava che dall'assemblea della Divisione Calcio Femminile di ieri arrivassero indicazioni sulla ripresa della Serie A è rimasto deluso. Le dodici squadre riunite hanno infatti espresso le proprie posizioni sul ritorno in campo, il protocollo sanitario, i costi da sostenere e tutte le altre problematiche legata all'emergenza Coronavirus senza trovare un punto d'incontro con la categoria che è praticamente spaccata a metà fra chi vuole tornare a giocare e chi invece guarda già alla prossima stagione e considera questa terminata.
In mattinata la FIGC aveva annunciato lo stanziamento di 700mila euro d'aiuto ai club femminile (quasi 60 mila euro per ogni società di Serie A che però diventerebbero appena 29 mila euro se a questi fondi dovessero accedere anche le dodici di Serie B che però non torneranno più a giocare in questa stagione) per far fronte alle spese impreviste segno che la Federcalcio punta alla ripartenza anche dal campionato femminile nonostante le problematiche evidenti e il parere contrario dei medici. Un aiuto significativo, ma che probabilmente non ha soddisfatto molti club visto che nel migliore dei casi andrebbe a coprire meno della metà delle spese extra budget previste che si aggirano fra i 150 e i 250 mila euro a seconda che le squadre debbano o meno andare in ritiro.
Tutto si deciderà quindi lunedì nell'ennesimo D-day del calcio italiano in questi ultimi tre mesi. La FIGC, pare di capire anche dalle parole del presidente Ludovica Mantovani, proverà fino all'ultimo a convincere le squadre a tornare in campo, ma non è detto che riesca nel suo intento anche perché si andrebbe a chiedere a realtà dilettantistiche – anche se portano nomi come Juve, Milan, Inter, Fiorentina o Roma – di comportarsi come realtà professionistiche. Un controsenso a guardarlo bene.
In mattinata la FIGC aveva annunciato lo stanziamento di 700mila euro d'aiuto ai club femminile (quasi 60 mila euro per ogni società di Serie A che però diventerebbero appena 29 mila euro se a questi fondi dovessero accedere anche le dodici di Serie B che però non torneranno più a giocare in questa stagione) per far fronte alle spese impreviste segno che la Federcalcio punta alla ripartenza anche dal campionato femminile nonostante le problematiche evidenti e il parere contrario dei medici. Un aiuto significativo, ma che probabilmente non ha soddisfatto molti club visto che nel migliore dei casi andrebbe a coprire meno della metà delle spese extra budget previste che si aggirano fra i 150 e i 250 mila euro a seconda che le squadre debbano o meno andare in ritiro.
Tutto si deciderà quindi lunedì nell'ennesimo D-day del calcio italiano in questi ultimi tre mesi. La FIGC, pare di capire anche dalle parole del presidente Ludovica Mantovani, proverà fino all'ultimo a convincere le squadre a tornare in campo, ma non è detto che riesca nel suo intento anche perché si andrebbe a chiedere a realtà dilettantistiche – anche se portano nomi come Juve, Milan, Inter, Fiorentina o Roma – di comportarsi come realtà professionistiche. Un controsenso a guardarlo bene.
Altre notizie
Ultime dai canali
romaLIVE Coppa Italia - Atalanta-Fiorentina 2-1, a segno Scamacca
interMoratti premia Zhang: "Tiene le redini dalla Cina, continua ad ottenere risultati importanti"
salernitanaFrosinone-Salernitana, motivazioni e stato di forma rendono i ciociari favoriti: ecco le quote
cagliariLella: "A Venezia mi sto trovando bene, i tifosi sono fantastici"
torinoScurto, corso per diventare allenatore UEFA LegaPro
serie cOlbia, Rinaldi e Motolese da valutare in vista per la SPAL
Ternana: quattro giocatori fermi ai box
napoliDazn, Mancini: "Pioli fine psicologo, può essere l'uomo che fa da collante al Napoli"
Primo piano