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La Juve da battere e lo strappo con Fonseca: a Roma c'è una questione Dzeko
Edin Dzeko e Paulo Fonseca. Sono questi i due poli, opposti, attorno ai quali si sviluppa il futuro della Roma. Al netto di eventuali (non da escludere, anzi) rivoluzioni societarie: il 3-0 a tavolino contro l'Hellas non è andato affatto giù ai nuovi proprietari, i Friedkin padre e figlio, ma per quelle potrebbe servire del tempo. Le esigenze immediate parlano, soprattutto, bosniaco e portoghese.
La Juve è un capitolo da chiudere. E da battere. Perché, corsi e ricorsi del calciomercato, Dzeko se la troverà subito di fronte. Da centravanti e capitano della Roma, dopo essere stato vicinissimo al bianconero. Oggi le telecamere di Trigoria lo hanno ripreso, sereno e sorridente: il miglior spot per i propri compagni, che nel centravanti bosniaco hanno una guida imprescindibile, in campo e fuori. Rimanere a Roma non è un problema, non lo sarà mai. Certo, aver visto sfilare e sfumare davanti ai propri occhi la possibilità di giocare in Champions League non deve essere proprio il massimo. Ritrovarsi davanti chi l'aveva ventilata potrebbe lasciare in bocca il sapore della vendetta o del rimpianto, a seconda dei casi.
Con Fonseca c'è un rapporto da ricucire. Perché lo strappo avvenuto nel finale della scorsa stagione ha lasciato degli strascichi, ancora irrisolti. O l'uno o l'altro? Non proprio ma quasi, e per questo la permanenza di Edin non rende molto più saldo il tecnico portoghese: non a caso, le quote di un suo esonero hanno iniziato a calare dal momento in cui si è capito che Dzeko non sarebbe andato alla Juve. A oggi, soltanto gli allenatori delle tre neopromosse ne hanno di più basse. L'errore sulla lista, di cui il tecnico non ha ovviamente alcuna responsabilità, ha esasperato gli animi di un club che vive una evidente fase di transizione e potrebbe vedere il piede di Friedkin premere sull'acceleratore di questo processo a breve.
Convivenza forzata? In questo momento, sì: il sereno tra i due, dicevamo, non è tornato. Il dubbio è quanto durerà. Il fatto che circoli il nome di Allegri non aiuta particolarmente Fonseca a preparare la gara contro la Juventus. Che però non può sbagliare, perché in questo momento rischia di essere uno snodo già quasi cruciale. Quanto a Dzeko, la Juve non c'è ma l'Inter resta sullo sfondo: Conte lo ha sempre apprezzato, lo ha chiesto e richiesto, ha visto la conferma di Alexis Sanchez ma non ha ancora ottenuto l'arrivo di un altro attaccante, che gli servirebbe come il pane. Tra Dzeko e Fonseca, chi sarà a Roma il 6 ottobre? O l'uno o l'altro, ma anche né l'uno né l'altro: la risposta più difficile, in questo momento, è entrambi.
La Juve è un capitolo da chiudere. E da battere. Perché, corsi e ricorsi del calciomercato, Dzeko se la troverà subito di fronte. Da centravanti e capitano della Roma, dopo essere stato vicinissimo al bianconero. Oggi le telecamere di Trigoria lo hanno ripreso, sereno e sorridente: il miglior spot per i propri compagni, che nel centravanti bosniaco hanno una guida imprescindibile, in campo e fuori. Rimanere a Roma non è un problema, non lo sarà mai. Certo, aver visto sfilare e sfumare davanti ai propri occhi la possibilità di giocare in Champions League non deve essere proprio il massimo. Ritrovarsi davanti chi l'aveva ventilata potrebbe lasciare in bocca il sapore della vendetta o del rimpianto, a seconda dei casi.
Con Fonseca c'è un rapporto da ricucire. Perché lo strappo avvenuto nel finale della scorsa stagione ha lasciato degli strascichi, ancora irrisolti. O l'uno o l'altro? Non proprio ma quasi, e per questo la permanenza di Edin non rende molto più saldo il tecnico portoghese: non a caso, le quote di un suo esonero hanno iniziato a calare dal momento in cui si è capito che Dzeko non sarebbe andato alla Juve. A oggi, soltanto gli allenatori delle tre neopromosse ne hanno di più basse. L'errore sulla lista, di cui il tecnico non ha ovviamente alcuna responsabilità, ha esasperato gli animi di un club che vive una evidente fase di transizione e potrebbe vedere il piede di Friedkin premere sull'acceleratore di questo processo a breve.
Convivenza forzata? In questo momento, sì: il sereno tra i due, dicevamo, non è tornato. Il dubbio è quanto durerà. Il fatto che circoli il nome di Allegri non aiuta particolarmente Fonseca a preparare la gara contro la Juventus. Che però non può sbagliare, perché in questo momento rischia di essere uno snodo già quasi cruciale. Quanto a Dzeko, la Juve non c'è ma l'Inter resta sullo sfondo: Conte lo ha sempre apprezzato, lo ha chiesto e richiesto, ha visto la conferma di Alexis Sanchez ma non ha ancora ottenuto l'arrivo di un altro attaccante, che gli servirebbe come il pane. Tra Dzeko e Fonseca, chi sarà a Roma il 6 ottobre? O l'uno o l'altro, ma anche né l'uno né l'altro: la risposta più difficile, in questo momento, è entrambi.
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