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Lo Shakhtar di De Zerbi. Mano e idee si vedono già, fluidità e spettacolo ancora no
“Lo Shakhtar per molti aspetti è molto simile al Sassuolo”. Una battuta di Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter che quest’oggi affronterà proprio di ucraini di Roberto De Zerbi. Una sfida dal sapore italiano, con i due tecnici che fino a pochi mesi fa si sono affrontati in Serie A. Poi la scelta estiva dell’ex Sassuolo, quella di volare in Ucraina dopo il lungo corteggiamento del ds Boto e la voglia di provare qualcosa di nuovo. Qualcosa di diverso. Qualcosa che in fondo sarà pure più esotico rispetto ai neroverdi ma che certamente profuma maggiormente di grande calcio. Un passaggio intermedio, vien da dire, quello di De Zerbi in Ucraina. Dove comunque ha confermato di star bene e di lavorare con convinzione.
Clicca qui per le parole di De Zerbi alla vigilia di Shakhtar Donetsk-Inter
Un lavoro che va avanti da circa 3 mesi e che, a tratti, ha già portato risultati. Il percorso dello Shakhtar infatti non è assolutamente da sminuire, al netto della sconfitta amara a Tiraspol. In campionato è al secondo posto con 7 vittorie su 9 partite e domenica c’è lo scontro con la capolista Dinamo. Qualcosa più di un derby, assicurano a queste latitudini. La qualificazione alla Champions è arrivata sbattendo fuori squadre come Genk e Monaco, non proprio delle improvvisate a livello europeo. E poi c’è il successo in Supercoppa d’Ucraina ancora contro la Dinamo, un 3-0 che lascia poco spazio ad interpretazioni. Insomma, lo Shakhtar di De Zerbi c’è già e a tratti lo si riconosce. Probabilmente non è ancora come il Sassuolo, anche se il modulo e l’interpretazione delle gare lo ricorda. Un 4-2-3-1 con vocazione offensiva che però ancora non ha meccanismi rodati e automatizzati come erano quelli neroverdi dell’ultimo anno. E ci mancherebbe, vien da dire. Un cambio netto di calcio, di lingua, di cultura… Ancora non tutti da queste parti hanno capito il suo calcio, anche se gli apprezzamenti sono in costante crescita e potrebbero esserlo ancora di più nei prossimi giorni. Soprattutto se dovesse arrivare un risultato positivo con l’Inter e ancor di più la domenica successiva nel big match contro la Dinamo Kiev.
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Un lavoro che va avanti da circa 3 mesi e che, a tratti, ha già portato risultati. Il percorso dello Shakhtar infatti non è assolutamente da sminuire, al netto della sconfitta amara a Tiraspol. In campionato è al secondo posto con 7 vittorie su 9 partite e domenica c’è lo scontro con la capolista Dinamo. Qualcosa più di un derby, assicurano a queste latitudini. La qualificazione alla Champions è arrivata sbattendo fuori squadre come Genk e Monaco, non proprio delle improvvisate a livello europeo. E poi c’è il successo in Supercoppa d’Ucraina ancora contro la Dinamo, un 3-0 che lascia poco spazio ad interpretazioni. Insomma, lo Shakhtar di De Zerbi c’è già e a tratti lo si riconosce. Probabilmente non è ancora come il Sassuolo, anche se il modulo e l’interpretazione delle gare lo ricorda. Un 4-2-3-1 con vocazione offensiva che però ancora non ha meccanismi rodati e automatizzati come erano quelli neroverdi dell’ultimo anno. E ci mancherebbe, vien da dire. Un cambio netto di calcio, di lingua, di cultura… Ancora non tutti da queste parti hanno capito il suo calcio, anche se gli apprezzamenti sono in costante crescita e potrebbero esserlo ancora di più nei prossimi giorni. Soprattutto se dovesse arrivare un risultato positivo con l’Inter e ancor di più la domenica successiva nel big match contro la Dinamo Kiev.
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