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tmw / inter / Il corsivo
Dal City allo United, due sconfitte diverse. Ma con l'idea che manchi qualcosa per il saltoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 21 ottobre 2021, 08:45Il corsivo
di Andrea Losapio

Dal City allo United, due sconfitte diverse. Ma con l'idea che manchi qualcosa per il salto

Bastano tre anni per pensare di essere allo stesso livello di Paris Saint Germain, Manchester United o Liverpool? Evidentemente l'Atalanta non lo sa ancora. A due anni di distanza va in vantaggio a Manchester, poi si fa rimontare e alla fine perde. Gli applausi sono differenti rispetto alla sfida con il City del 2019, quando il 5-1 della squadra di Guardiola, nonostante il vantaggio firmato Malinovskyi, è nettamente differente rispetto al 3-2 di ieri sera. Perché se il livello degli avversari è più o meno lo stesso - quando entrano Pogba, Sancho o Cavani è difficile per tutti - dall'altra volta i nerazzurri erano reduci da quattro vittorie, un pari e una sconfitta nelle ultime trasferte di Champions.

Un ruolino che in pochi potrebbero permettersi. E che continua a essere motivo di vanto per la squadra di Gasperini che, però, in questa stagione sta soffrendo qualche infortunio di troppo, soprattutto in difesa. Sarebbe cambiato qualcosa con qualche elemento di esperienza in più? E senza l'infortunio di Demiral, costretto a lasciare a metà tempo dopo una prestazione straordinaria? Non è giusto fermarsi a questa disamina e non è possibile averne una riprova, ma è evidente che la retroguardia ha cambiato volto, diventando più tenera e meno appropriata per un arrembaggio del Manchester United. Niente è cambiato nella classifica, se non che vincere almeno al ritorno sarebbe necessario per il prosieguo in Europa League, per evitare di arrivare all'ultima sfida con il Villarreal con la disperazione di dover vincere.


Eppure il Teatro dei Sogni rilascia un'Atalanta ancora più viva rispetto agli Young Boys e al Villarreal, con la sensazione che il salto di qualità ci può essere senza troppi aggiustamenti. Forse basterebbero gli infortunati ma sarebbe troppo semplice (e forse ingeneroso) parlare solamente di loro.