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TMW - L’Inter e Dybala: perché Marotta stasera è stato molto prudente sul suo arrivo
Esplorare percorsi nuovi, poi però servono convergenze importanti. Parafrasando, ma neanche troppo, Beppe Marotta ha risposto così a precisa domanda sulla trattativa fra l’Inter e Paulo Dybala. Un affare che sembrava in rampa di lancio, e al momento vive invece giornate di standby. In primo luogo, perché i nerazzurri si sono concentrati su Romelu Lukaku, il primo grande colpo del calciomercato estivo, anche se in prestito. Era da chiudere entro il 30 giugno, diventerà ufficiale a breve: questione di ore, al massimo di giorni. Il belga è atteso a Milano fra domani sera e mercoledì mattina, per il solito iter di visite prima della firma sul contratto. Fatto questo, l’Inter tornerà con forza sulla Joya?
Marotta molto cauto Sempre usando i piedi di piombo circa le famose bugie bianche (ipse dixit) dello stesso Marotta, che in società è peraltro - col connazionale Zanetti - uno dei principali sponsor dell’argentino. Ma stasera, e non è un caso, usa parole di grandissima cautela. Per due ordini di ragioni. Il primo: c’è distanza economica, fra quello che l’Inter ha messo sul piatto, a partire dal famoso contratto legato anche alle presenze, e quello che Dybala con il suo agente chiede. In seconda battuta, è anche questione di numeri, quelli dell’attacco.
Quattro attaccanti più un giovane. Quest’ultimo verosimilmente dalla Primavera, fresca campione d’Italia. Al momento, è questa l’idea dell’Inter, condivisa dai vertici a Simone Inzaghi. A oggi, ve ne sono molti di più, ai quali c’è da aggiungere Lukaku. Molti hanno il futuro definito, o quasi: Satriano è a un passo dall’Empoli, Pinamonti vicino all’Atalanta anche se l’affare s’ha da chiudere ancora. Sanchez, invece, è un rebus sulla cui risoluzione nessuno in viale della Liberazione ha certezze. E si parla comunque del quinto attaccante “top”. Anche definito il cileno, resterebbero, oltre a Big Rom, Lautaro, Dzeko e Correa. Il Toro non è considerato in uscita, sugli altri due allo stato attuale non vi sono trattative aperte e neanche all’orizzonte. Da qui, l’impasse Dybala, da cucinare a fuoco lento, a meno che il diretto interessato non inizi a guardarsi altrove. Quello dell’Inter non è uno stop definitivo, ci mancherebbe. Un “per ora no”, questo sì.
Marotta molto cauto Sempre usando i piedi di piombo circa le famose bugie bianche (ipse dixit) dello stesso Marotta, che in società è peraltro - col connazionale Zanetti - uno dei principali sponsor dell’argentino. Ma stasera, e non è un caso, usa parole di grandissima cautela. Per due ordini di ragioni. Il primo: c’è distanza economica, fra quello che l’Inter ha messo sul piatto, a partire dal famoso contratto legato anche alle presenze, e quello che Dybala con il suo agente chiede. In seconda battuta, è anche questione di numeri, quelli dell’attacco.
Quattro attaccanti più un giovane. Quest’ultimo verosimilmente dalla Primavera, fresca campione d’Italia. Al momento, è questa l’idea dell’Inter, condivisa dai vertici a Simone Inzaghi. A oggi, ve ne sono molti di più, ai quali c’è da aggiungere Lukaku. Molti hanno il futuro definito, o quasi: Satriano è a un passo dall’Empoli, Pinamonti vicino all’Atalanta anche se l’affare s’ha da chiudere ancora. Sanchez, invece, è un rebus sulla cui risoluzione nessuno in viale della Liberazione ha certezze. E si parla comunque del quinto attaccante “top”. Anche definito il cileno, resterebbero, oltre a Big Rom, Lautaro, Dzeko e Correa. Il Toro non è considerato in uscita, sugli altri due allo stato attuale non vi sono trattative aperte e neanche all’orizzonte. Da qui, l’impasse Dybala, da cucinare a fuoco lento, a meno che il diretto interessato non inizi a guardarsi altrove. Quello dell’Inter non è uno stop definitivo, ci mancherebbe. Un “per ora no”, questo sì.
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