Italia, Giuliani: "Il futuro deve essere scritto. L'attenzione mediatica sul femminile non cali"

Anche la portiera dell’Italia Laura Giuliani dal ritiro in Svizzera ha parlato ai microfoni di Sky Sport soffermandosi sul bagno di folla di questa mattina per la prima seduta d’allenamento aperta al pubblico: “Credo che vedere tutte quelle bambine e questo entusiasmo attorno alla squadra sia bellissimo, più che altro è un qualcosa in più rispetto a quello che ci stiamo portando dietro in questo percorso”. Avete realizzato lo storico traguardo che avete raggiunto? “Abbiamo realizzato quello che abbiamo fatto e l’abbiamo messo in saccoccia. Fin dal fischio finale il nostro obiettivo è stata la semifinale sapendo di aver fatto qualcosa di bellissimo, ma non si vive di ricordi. Il futuro deve essere ancora scritto. Abbiamo preso tutta l’energia, la passione e l’emozione che quella partita ci ha dato e poi abbiamo già pensato alla gara successiva pur senza conoscere l’avversaria in quel momento”. Che Inghilterra vi aspettate? “È una squadra diversa rispetto a quelle che abbiamo sempre affrontato e che abbiamo visto nelle altre competizioni, ha una grandissima fiducia e consapevolezza in se e nella propria forza, l’ha dimostrato contro la Svezia, che è una squadra solida, nonostante sia andata sotto di due reti. Credo che sia una squadra che non muore mai fino all’ultimo e sarà importante iniziare al meglio la partita per poi portarla fino al 120°. Rigori? Sono stati provati tutti con il piede debole, sono diventate tutte mancine”. Come vivete questa attenzione mediatica? “L’attenzione mediatica per noi è una spinta importantissima, quello che stiamo facendo sul campo è quello che da due anni stiamo portando avanti. Un po' mi stupisce il fatto che sia arrivata tutta questa attenzione in questo momento dopo il passaggio del girone, ma noi siamo sempre state qua, abbiamo sempre messo tutta la passione e l’impegno, fatto i sacrifici e affrontato tutto col sorriso. Prendiamo tutto quello che sta arrivando, consapevoli che c’è ancora tanto da fare. Speriamo non sia solo una cosa estemporanea e legata al momento, ma che possa accompagnarci in futuro perché la crescita del calcio e dello sport femminile passa anche dalle trasmissioni, dai media, ed è importante parlare dei grandi successi, ma anche delle persone e dei percorsi che facciamo per arrivare a certi livelli. È una questione culturale”.