L'ex Inter Guercio: "Chivu un modello. Pio Esposito? Era già forte, poi è diventato alto..."
L'ex esterno dell'Inter Primavera, Tommaso Guercio (oggi allo Slask Wroclaw, nel corso dell'intervista rilasciata a TuttoMercatoWeb.com ha parlato del suo percorso in nerazzurro, del tecnico Cristian Chivu e dell'attaccante Francesco Pio Esposito.
Nel percorso all'Inter chi è stato d'ispirazione per te?
"Chivu è stato un modello. Uno di quelli da cui prendere spunto. Per il giocatore che era, la persona che è e per come allena: oggi lo sta dimostrando anche all'Inter in Prima Squadra. Poi andando più indietro dico Davide Aggio. Mi ha fatto crescere, è stata una persona importante dal punto di vista calcistico ed umano".
Chivu è la persona giusta per far svoltare l'Inter?
"Sono sempre interista e farò sempre il tifo per chi è lì come allenatore. Soprattutto se è uno con cui ho condiviso un percorso come nel caso di Chivu, una persona cui tengo".
Che differenze hai visto fra di lui ed un altro tecnico con il quale ti sei allenato, Simone Inzaghi?
"Con Simone Inzaghi ho avuto vari momenti per apprezzarlo, quando mi chiamava ad allenarmi in Prima Squadra. Forse non sono la persona più adatta per fare paragoni, perché conosco più approfonditamente Chivu. Se Chivu è più calmo? Non direi così: è calmo, ma al contempo ti trasmette quanto ci tenga. Ricordo il fatto che si allenava sempre con noi ed era competitivo".
Due grandi allenatori, comunque?
"Sì, sono d'accordo: sia Chivu che Inzaghi sono due grandi allenatori".
Il tuo ex compagno Pio Esposito si sta facendo strada in prima squadra: fai il tifo anche per lui?
"Sono davvero tanto felice per lui. Da tantissimi anni in cui ci allenavamo assieme si vedeva che tipo di attaccante fosse. C'è stato un momento, non saprei dirvi esattamente in che anno, nel quale ha avuto una crescita a livello di statura, di stazza. Ma una cosa improvvisa (ride, n.d.r.). Considerando le capacità che già aveva, vedendo come è cresciuto anche fisicamente per me non è che fosse diventato scontato che arrivasse ad alto livello, visto che non è mai scontato, ma quasi. Perché avevo grande fiducia in lui, lo guardo sempre perché mi rende orgoglioso".
Con chi altro ti senti di più del tuo passato all'Inter?
"Aleksander Stankovic, oggi al Bruges: un mio compagno di squadra allo Slask lo conosce bene e quindi siamo rimasti a maggior ragione in contatto. Poi Giacomo Stabile, oggi alla Juve Stabia. Anche Matteo Motta, al Lumezzane, Mike Aidoo della Pergolettese. Ce ne sono tanti".
Se dall'Italia arrivasse una chiamata da un club in futuro, ci penseresti a tornare?
"Essendo il mio Paese Natale chiaramente ci penserei. Anche solo per avere vicini amici e parenti: stando qui ho capito quanto sia importante. Posto che qui mi trovo a meraviglia e non sto pensando di lasciare, ma magari un pensiero lo farei nel caso fosse per l'Italia, sì".
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