Inter, per il futuro tracciato un disegno preciso. Spalletti è sereno
A proposito di mercato (passato), Luciano, non perde occasione per difendere Nainggolan, acquisito «per salire velocemente il gradino e colmare il gap», sacrificando Zaniolo con l’attenuante della fretta, della pressione dell’ambiente, di un Paese nel quale «non c’è tempo per programmare con calma».
Ragiona, si ferma, osserva, spiega, conclude discorsi come al solito lunghi e frastagliati. Si prende tutto il tempo che serve, forte della sua posizione in classifica che racconta di un miglioramento evidente. Quello che la società, in fondo, gli ha chiesto dall’inizio e rammentato una volta rinnovato il contratto fino al 2021. E perciò perché non confermare un tecnico che ha reso più luminoso il sentiero nerazzurro? Perché non dare una squadra più forte e larga a un allenatore che, dati alla mano, ha rinsavito un ambiente neanche troppo tempo addietro moribondo? Stravolgere non serve, piuttosto l’Inter necessita di tre-quattro elementi capaci di innalzare il tasso tecnico-esperienziale, pur comunque rispettando i paletti di Nyon. Qui s’inseriscono l’ingaggio a zero di Godin, l’affondo per Danilo, la forte suggestione per Rakitic, il corteggiamento sempre più intenso a Pepé. Un disegno preciso che in Corso Vittorio Emanuele hanno già tracciato da un pezzo. In effetti un disegno che, a ben guardare, rende giusto un po’ più sereni.