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Ci riproveremo l'anno prossimo? Tra Allegri e la Juve una chiacchierata
Ci riproveremo l'anno prossimo? Tormentoni social a parte, è la grande domanda di casa Juventus. Legata, soprattutto, al futuro di Massimiliano Allegri. Impossibile non prendere le mosse dal post partita di Juve-Ajax: troppo chiara e decisa la conferma di Andrea Agnelli per non prenderne atto. A oggi, in attesa della chiacchierata tanto agognata e ormai imminente, Allegri sarà l'allenatore bianconero anche l'anno prossimo: sia lui che il presidente si sono esposti a tal punto da diventare, con le proprie eventuali decisioni, gli unici a potersi smentire.
Il problema è che la chiacchierata ci sarà e il contratto, per assurdo, diventa quasi un elemento collaterale. Intendiamoci: la Juve non ha molte intenzioni di iniziare la stagione con un tecnico in scadenza. E lo stesso Allegri, immaginiamo, tra un accordo fino al 2020 e uno fino al 2021 o 2022, preferirebbe il secondo. Per firmarlo, però, ci sono tanti elementi che dovranno andare nella giusta direzione. Su tutte, il ruolo del tecnico: un nuovo ciclo, comunque, deve iniziare.
Le alternative non sono tantissime. Per Allegri, anzitutto: di panchine paragonabili a quella della Juve, in giro per l'Europa, ne sono rimaste libere davvero poche. In Italia ci sarebbe l'Inter, ma il passo non è affatto breve come sembra. Per la Juve, poi, c'è la suggestione del ritorno di Antonio Conte, che però ha salutato sbattendo la porta. Didier Deschamps ha i suoi estimatori ma non convince appieno Agnelli. Pep Guardiola, infine, è una idea di rottura, una scossa ancora più elettrizzante rispetto a quella portata da CR7. E magari potrebbe lasciare libera la panchina del City proprio ad Allegri.
Il problema è che la chiacchierata ci sarà e il contratto, per assurdo, diventa quasi un elemento collaterale. Intendiamoci: la Juve non ha molte intenzioni di iniziare la stagione con un tecnico in scadenza. E lo stesso Allegri, immaginiamo, tra un accordo fino al 2020 e uno fino al 2021 o 2022, preferirebbe il secondo. Per firmarlo, però, ci sono tanti elementi che dovranno andare nella giusta direzione. Su tutte, il ruolo del tecnico: un nuovo ciclo, comunque, deve iniziare.
Le alternative non sono tantissime. Per Allegri, anzitutto: di panchine paragonabili a quella della Juve, in giro per l'Europa, ne sono rimaste libere davvero poche. In Italia ci sarebbe l'Inter, ma il passo non è affatto breve come sembra. Per la Juve, poi, c'è la suggestione del ritorno di Antonio Conte, che però ha salutato sbattendo la porta. Didier Deschamps ha i suoi estimatori ma non convince appieno Agnelli. Pep Guardiola, infine, è una idea di rottura, una scossa ancora più elettrizzante rispetto a quella portata da CR7. E magari potrebbe lasciare libera la panchina del City proprio ad Allegri.
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