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Non è semplice essere Spalletti ora. E non è facile per l'Inter liberarsene
A tre giornate dalla fine del campionato, l'Inter ha quattro punti di vantaggio su Milan e Roma quinte in classifica. Un vantaggio importante, ma non rassicurante. Non definitivo. Eppure, in piena lotta Champions Luciano Spalletti si ritrova un minuto si e l'altro pure inondato di indiscrezioni, notizie e conferme che non sarà più lui l'allenatore dell'Inter nella prossima stagione. Che potrebbe esserlo, ma solo se dovesse saltare l'arrivo di Antonio Conte.
Non è semplice, però, nemmeno essere un tifoso dell'Inter in questo momento. Perché Conte è il nome che giustamente mette d'accordo tutti, un vincente per un club che vuole tornare vincente. Ma proprio perché tecnico sulla cresta dell'onda, il manager leccese continua a temporeggiare, ad aspettare in attesa di comprendere se, come e quando si risolverà la questione allenatore in casa Juventus. La sua prima scelta perché è il club che più di tutti gli altri può dargli garanzie di successo, soprattutto in quella Champions League che è obiettivo di tutti in casa Juventus e anche dello stesso Conte.
Per questo motivo anche in casa Inter sono quindi giorni di attesa. E di analisi, soprattutto economiche. Perché mandare via Spalletti a due anni dalla scadenza del contratto e ingaggiare Antonio Conte vuol dire concentrare sulla figura dell'allenatore un budget altissimo, di primissimo livello. Solo per esonerare il tecnico di Certaldo servirebbero circa 20 milioni di euro. Poi ci sarebbe tutto il resto, cioè l'ingaggio di Antonio Conte che nell'ultimo anno ha guadagnato oltre 10 milioni di euro netti. E non ne vorrebbe molto meno, almeno per tre stagioni.
Situazione complicata per tutti, insomma. Col campionato ancora in corso e con un finale che non è già scritto. In tutti i sensi.
Non è semplice, però, nemmeno essere un tifoso dell'Inter in questo momento. Perché Conte è il nome che giustamente mette d'accordo tutti, un vincente per un club che vuole tornare vincente. Ma proprio perché tecnico sulla cresta dell'onda, il manager leccese continua a temporeggiare, ad aspettare in attesa di comprendere se, come e quando si risolverà la questione allenatore in casa Juventus. La sua prima scelta perché è il club che più di tutti gli altri può dargli garanzie di successo, soprattutto in quella Champions League che è obiettivo di tutti in casa Juventus e anche dello stesso Conte.
Per questo motivo anche in casa Inter sono quindi giorni di attesa. E di analisi, soprattutto economiche. Perché mandare via Spalletti a due anni dalla scadenza del contratto e ingaggiare Antonio Conte vuol dire concentrare sulla figura dell'allenatore un budget altissimo, di primissimo livello. Solo per esonerare il tecnico di Certaldo servirebbero circa 20 milioni di euro. Poi ci sarebbe tutto il resto, cioè l'ingaggio di Antonio Conte che nell'ultimo anno ha guadagnato oltre 10 milioni di euro netti. E non ne vorrebbe molto meno, almeno per tre stagioni.
Situazione complicata per tutti, insomma. Col campionato ancora in corso e con un finale che non è già scritto. In tutti i sensi.
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