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Una questione di coraggio: Giampaolo e la difficoltà di cambiare
"La mia analisi della partita è che abbiamo iniziato la gara con qualche titubanza di troppo. Dopo dieci, quindici minuti ci siamo assestati e la partita è stata più equilibrata. L'Inter ha qualcosa di più sul piano dell'esperienza, del vissuto, con giocatori importanti però quel gap i miei lo hanno anche colmato". Marco Giampaolo non è ancora riuscito a dare un'impronta al suo Milan, che esce con le ossa rotte dal Derby. In campo si è vista una grandissima differenza tra le due squadre: da una parte una più concreta, in cui la mano del nuovo allenatore è già evidente, dall'altra una formazione ancora work in progress, senza grossi punti di riferimento e priva di idee e soluzioni offensive.
Manca il coraggio, manca la capacità di prendersi le responsabilità, manca l'esperienza.
Manca il coraggio, manca la capacità di prendersi le responsabilità, manca l'esperienza.
I problemi del Milan sembrano essere sempre gli stessi, anche perché gli interpreti sono praticamente gli stessi e non convincono: da Biglia a Ricardo Rodriguez, fino a Suso. Forse è arrivato il momento di dare maggiore fiducia ai nuovi: Hernandez, Bennacer, Leao e Rebic hanno mostrato, nei pochi minuti avuti a disposizione, di poter incidere più di giocatori maggiormente impiegati. Un segnale da cogliere in vista del prosieguo della stagione, per evitare di assistere ancora a spettacoli così deprimenti. Il Milan e Giampaolo non possono più sbagliare.
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