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Macellari: "Bella vita e droga. Ora faccio il panettiere e il taglialegna"
"Mi sono divertito a tal punto che servirebbero quattro vite a una persona normale per spassarsela come ho fatto io in quegli anni". Ospite di Live non è la D'Urso su Canale5, l'ex terzino Fabio Macellari ha raccontato quanto la vita del calciatore possa portare a veri e propri drammi economici: "Ma mi è costato carissimo. In un attimo ho buttato via tutto. Soldi e carriera. Certi atteggiamenti, potessi tornare indietro, li cambierei di corsa.
Uscivo con gli amici, facevo nottata, rientravo al mattino arrivando tardi agli allenamenti. Passare alla droga è stato un attimo. La bella vita che vedo fare oggi agli influencer è quella che ho fatto io. Offrivo sempre in discoteca, ho sempre speso per gli altri. Quando smetti di giocare i soldi finiscono pur cercando di mantenere quello stile di vita. Poi ho fatto uso di droga e la droga porta a questo. Purtroppo ci ho sbattuto la testa ma ho avuto il sostegno della mia famiglia e ho ricominciato a lavorare. O fai così o muori.
Faccio il panettiere e il taglialegna. Il panificio non è mio, io ci lavoro quando ci sono i miei amici. Non riesco a stare fermo: se non sono al panificio, sono sul trattore in montagna a tagliare la legna. Mi piacerebbe lavorare con ragazzi così per trasmettergli tutto quello che ho vissuto. Vorrei lavorare in Serie A. Considerato il mio passato e gli errori commessi è difficile pretenderlo, ma io ho la coscienza a posto e faccio un’altra vita oggi. Aspetto che qualcuno si fidi ancora di me".
Uscivo con gli amici, facevo nottata, rientravo al mattino arrivando tardi agli allenamenti. Passare alla droga è stato un attimo. La bella vita che vedo fare oggi agli influencer è quella che ho fatto io. Offrivo sempre in discoteca, ho sempre speso per gli altri. Quando smetti di giocare i soldi finiscono pur cercando di mantenere quello stile di vita. Poi ho fatto uso di droga e la droga porta a questo. Purtroppo ci ho sbattuto la testa ma ho avuto il sostegno della mia famiglia e ho ricominciato a lavorare. O fai così o muori.
Faccio il panettiere e il taglialegna. Il panificio non è mio, io ci lavoro quando ci sono i miei amici. Non riesco a stare fermo: se non sono al panificio, sono sul trattore in montagna a tagliare la legna. Mi piacerebbe lavorare con ragazzi così per trasmettergli tutto quello che ho vissuto. Vorrei lavorare in Serie A. Considerato il mio passato e gli errori commessi è difficile pretenderlo, ma io ho la coscienza a posto e faccio un’altra vita oggi. Aspetto che qualcuno si fidi ancora di me".
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