Lautaro Martinez ha dimostrato (di nuovo) perché piace al Barça
Il Barça l’ha testato sulla propria pelle - Già all’andata, con l’Inter orfana di Lukaku, il Toro aveva incantato il Camp Nou. Col gol del momentaneo vantaggio, certo. Ma pure con una prestazione solida e infarcita di giocate di qualità.
E ieri, a San Siro nella sciagurata ultima stagionale di Champions dell’Inter, pur senza segnare ha fatto ancora meglio. Ha giocato una partita da attaccante completo e maturo, dribblando e accorciando, proteggendo il pallone e facendo sponde, prendendosi calci e responsabilità di sorta. E in tribuna, i palati fini dei giornalisti al seguito dei blaugrana, hanno apprezzato eccome. Stropicciandosi gli occhi ogni volta che Lautaro toccava palla, vuoi per un sombrero, per un dialogo stretto coi compagni o per una sponda. Guizzante e spavaldo, nell’arco dei 90’ ha creato non pochi problemi alla retroguardia catalana che in più di un’occasione si è dovuta affidare alla sorte (o a Neto) per evitare la sua esultanza. E dire che per ben due volte era riuscito anche a gonfiare la rete. Peccato che in entrambe le occasioni l’arbitro Kuipers abbia annullato per fuorigioco. Ma a livello personale la prova resta comunque di livello. E il Barça, sornione e forte della propria appetibilità, ha preso ulteriori (e forse non necessari) appunti in merito.