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Shakhtar-Atalanta, voti ai tecnici: Gasp temerario. Castro tradito
Incredibile allo Stadio Metalist di Kharkiv. Con un secondo tempo straordinario i nerazzurri spediscono lo Shakhtar nel purgatorio dell'Europa League, ma lo 0-3 è blindato dalle grandi parate di Gollini. Senza quattro possibili titolari come Ilicic, Zapata, Toloi e Kjaer, Gasperini riesce comunque a mantenere viva la partita, approfittando poi dell'espulsione di Dodò
LUIS CASTRO 5 - Non cambia il suo modo di giocare per l'Atalanta e nel primo tempo è anche premiato, perché a parte due retropassaggi rischiosissimi il suo Shakhtar non regala grosse occasioni agli avversari. Tete, scelta in ballottaggio con Marlos, gioca un gran primo tempo. Peccato la sostituzione che forse toglie potenziale offensivo ai suoi. Poi viene tradito da Dodò: all'andata era stato decisivo con la sua discesa, non arrestata da un fallo di De Roon. Stavolta gli schemi saltano per colpa sua.
GASPERINI 7,5 - Il modulo senza punte appare dimenticato, anche perché il peso di un centravanti, nella serata, serve. L'iconico 3-4-2-1 dà sempre buone garanzie, ma deve anche ringraziare Gollini in serata di grazia, perché mantiene a galla la baracca. Nel secondo tempo sostituisce Masiello e mette dentro Malinovskyi, provando a vincerla. Ci riesce con una giocata sull'asse Muriel, Gomez, Castagne, correndo poi ai ripari inserendo Ibanez. Il brasiliano, all'esordio, rischia un liscio... ma poi l'espulsione di Dodò mette tutto al suo posto.
LUIS CASTRO 5 - Non cambia il suo modo di giocare per l'Atalanta e nel primo tempo è anche premiato, perché a parte due retropassaggi rischiosissimi il suo Shakhtar non regala grosse occasioni agli avversari. Tete, scelta in ballottaggio con Marlos, gioca un gran primo tempo. Peccato la sostituzione che forse toglie potenziale offensivo ai suoi. Poi viene tradito da Dodò: all'andata era stato decisivo con la sua discesa, non arrestata da un fallo di De Roon. Stavolta gli schemi saltano per colpa sua.
GASPERINI 7,5 - Il modulo senza punte appare dimenticato, anche perché il peso di un centravanti, nella serata, serve. L'iconico 3-4-2-1 dà sempre buone garanzie, ma deve anche ringraziare Gollini in serata di grazia, perché mantiene a galla la baracca. Nel secondo tempo sostituisce Masiello e mette dentro Malinovskyi, provando a vincerla. Ci riesce con una giocata sull'asse Muriel, Gomez, Castagne, correndo poi ai ripari inserendo Ibanez. Il brasiliano, all'esordio, rischia un liscio... ma poi l'espulsione di Dodò mette tutto al suo posto.
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