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Lukaku: "Sognavo l'Inter per Ronaldo e Vieri. L'inchino? Grazie ai tifosi"
Ospite di Tiki Taka su Mediaset Romelu Lukaku si è raccontato a sei mesi dal suo sbarco all'Inter. Ecco uno stralcio delle sue parole:
Il derby.
"È stata una grande emozione. Giocare in Italia e nell'Inter era un sogno per me. La prima finale che ho visto da piccolino è stata Inter-Lazio, la finale di Coppa Uefa 1998. Volevo giocare nell’Inter, perché ho sempre ammirato i suoi grandi attaccanti: Ronaldo, Vieri e Adriano".
La lingua italiana.
"L'ho imparato ascoltando le telecronache della Serie A, mentre guardavo le partite di mio fratello. La vita qui in Italia è bellissima, io e la mia famiglia stiamo bene a Milano. C'è stato qualche episodio di razzismo? Mi è capitato solo allo stadio, ma spero sia stata la prima e l’ultima volta. La campagna BUU Brothers Universally United dell'Inter è molto bella e io continuerò lottare perché il calcio in questo Paese è importante e noi giocatori dobbiamo impegnarci per migliorarlo".
L'esultanza con l'inchino.
"Quando sono arrivato a Milano c'erano tantissimi tifosi già a Linate ad aspettarmi, mi hanno fatto sentire grande affetto e amore. Per questo mi inchino a loro, per ringraziarli".
Il derby.
"È stata una grande emozione. Giocare in Italia e nell'Inter era un sogno per me. La prima finale che ho visto da piccolino è stata Inter-Lazio, la finale di Coppa Uefa 1998. Volevo giocare nell’Inter, perché ho sempre ammirato i suoi grandi attaccanti: Ronaldo, Vieri e Adriano".
La lingua italiana.
"L'ho imparato ascoltando le telecronache della Serie A, mentre guardavo le partite di mio fratello. La vita qui in Italia è bellissima, io e la mia famiglia stiamo bene a Milano. C'è stato qualche episodio di razzismo? Mi è capitato solo allo stadio, ma spero sia stata la prima e l’ultima volta. La campagna BUU Brothers Universally United dell'Inter è molto bella e io continuerò lottare perché il calcio in questo Paese è importante e noi giocatori dobbiamo impegnarci per migliorarlo".
L'esultanza con l'inchino.
"Quando sono arrivato a Milano c'erano tantissimi tifosi già a Linate ad aspettarmi, mi hanno fatto sentire grande affetto e amore. Per questo mi inchino a loro, per ringraziarli".
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