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Le grandi trattative della Lazio - 2000, dopo la finale di Champions Lopez sceglie la LazioTUTTO mercato WEB
sabato 28 marzo 2020, 18:32Serie A
di Riccardo Caponetti

Le grandi trattative della Lazio - 2000, dopo la finale di Champions Lopez sceglie la Lazio

L'estate del 2000 viene ricordato dalla Roma biancoceleste per il clima di euforica festa dopo la storica vittoria del secondo scudetto e per il mega colpo Crespo, che fino al 2016 rimarrà il più costoso della Serie A (116 miliardi di vecchie lire, poco più di 55 milioni di euro). Oltre all'attaccante ex Parma, il presidente Cragnotti in quelle settimane ne porta a Formello un altro di grande spessore e fama internazionale. Un brevilineo tutto mancino che con il suo Valencia aveva appena perso contro il Real (3-0) la finale di Champions, competizione che vede vincere il premio di miglior centrocampista a Mendieta, che percorrerà la strada verso la Capitale d'Italia 12 mesi più tardi. Il centravanti in questione si chiama Claudio Lopez, ha 25 anni ed è argentino, così come tanti componenti di quel fantastico spogliatoio: Simeone, Veron, Castroman e lo stesso Crespo. Soprannominato 'El Piojo', il Pidocchio, fa della scaltrezza e dell'agilità i suoi punti di forza, oltre ovviamente a un sinistro di rara bellezza e precisione.

Cragnotti per strapparlo al Valencia versa nelle casse degli spagnoli l'intera clausola rescissoria di 35 miliardi di lire.

Un investimento che l'attaccante cresciuto all'Estudiantes giustifica subito alla sua prima apparizione. Perché all'esordio nella Supercoppa italiana contro l'Inter realizza due gol, decisivi per il 4-3 finale che consegna alla squadra di Eriksson il trofeo. Inizia bene anche in Champions, ma il 1 novembre riporta un brutto infortunio: una lesione al legamento collaterale del ginocchio sinistro che gli fa praticamente saltare gran parte della stagione, chiusa con 7 gol in 23 presenze. Le annate seguenti sono più fruttuose: va in rete 12 volte nel 2001-02, 17 nel 2002-03 e 4 nel 2003-04. Questa è l'ultima alla Lazio, che, per far fronte alla crisi finanziaria, è costretta a cederlo anche per snellire il monte ingaggi. Va in Messico e chiuderà la carriera nel 2011 con i Colorado Rapids, di cui tuttora è direttore sportivo.