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tmw / inter / Il corsivo
Il fallimento Eriksen non può essere solo colpa di Antonio ConteTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 23 novembre 2020, 20:15Il corsivo
di Andrea Losapio

Il fallimento Eriksen non può essere solo colpa di Antonio Conte

Passare dall'essere la stella della finalista di Champions all'esubero scaricato anche da chi ti ha voluto fortemente. Per Christian Eriksen sembra essere arrivato il capolinea, come era già successo anni fa da Dennis Bergkamp: stessa classe, stessi problemi di ambientamento, con una differenza. L'olandese, straordinario tecnicamente, è stato il simbolo della vittoria nella penultima Coppa UEFA prima di salutare in direzione Arsenal. Eriksen invece non ha dato quella marcia in più che tutti quanti si sarebbero aspettati. Che era anche il motivo per cui Marotta, un anno fa, aveva preferito lui a Vidal, pagando 20 milioni di euro.

È evidente che in questo momento Eriksen sia il capro espiatorio per qualsiasi problema dell'Inter. Una formazione che in difesa ha perso un centrale e preso moltissimi esterni da utilizzare come stopper, delegittimato quello che doveva essere il capitan futuro (Skriniar) mettendolo sul mercato, acquistato una miriade di centrocampisti molto simili l'uno all'altro, non avere preso un sostituto di Lukaku. Il belga è centrale tanto quanto Eriksen è stato messo in un angolo, la differenza è che il primo è stato fortemente voluto da Conte, il secondo è visto come il motivo per cui non è arrivato Vidal a gennaio scorso. Quanto è un problema personale del tecnico interista e quanto ha fallito - perché per ora non si può parlare di altro - il trequartista danese?


Le percentuali sono difficili da stabilire. Quello che è semplice capire è che Eriksen è oramai un addio annunciato, sempre che arrivi una proposto all'altezza. Anche se poi diventerà un probabile rimpianto, come Emre Can alla Juventus, finito al Borussia Dortmund e che ha conquistato i suoi tifosi a suon di gol e prestazioni.