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Il 2020 in pillole - L'Inter si ferma sul più bello: l'Europa League è di proprietà del Siviglia
Il girone di Champions non era stato fortunato per l'Inter. La squadra di Conte, nonostante alcune buone partite, aveva fallito l'accesso agli ottavi con Barcellona e Borussia Dortmund ed era stata retrocessa in Europa League. Ai sedicesimi della seconda coppa continentale aveva passeggiato sul Ludogorets: andata a Razgrad agli albori della pandemia, ritorno nel deserto blindato di San Siro. Poi il lockdown e la ripresa con la fase finale giocata interamente in Germania. Prima il Getafe, poi il Bayer Leverkusen, quindi lo Shakhtar Donetsk. Tre squadre eliminate in gara secca per arrivare alla finale contro il Siviglia: vantaggio di Lukaku, pareggio e sorpasso andaluso con Luuk de Jong, pareggio di Godin prima dell'intervallo per giocarsi tutto nella ripresa. Le sensazioni erano buone, ma la tradizione del Siviglia in Europa League alla fine ha fatto la differenza. Così come l'autorete sfortunata dello stesso Lukaku. Inter eliminata in finale, ma comunque confortata da un percorso europeo fino a quel momento impensabile. Da lì in poi lo sfogo di Conte, il confronto societario a Villa Bellini, il mercato e l'inizio della nuova stagione. Con una campagna europea decisamente più sfortunata rispetto a quella passata.
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