TUTTO mercato WEB
Un anno alla caccia di Vidal, per poi scoprire che non è più quello della Juve
“La calma è la virtù dei forti”. Arturo Vidal lo ha scritto ieri sui social, per respingere le inevitabili critiche piovutegli addosso dopo la brutta prestazione nel 6-2 della sua Inter al Crotone. E le critiche del suo allenatore, che gli ha rimproverato, tra le righe ma mica tanto, il poco impegno nel lavoro settimanale alla Pinetina. Di calma, Antonio Conte, ne ha avuta e alla fine è stato soddisfatto: da quando è arrivato all’Inter, il cileno è stato uno dei suoi principali obiettivi di mercato. Una lunga attesa per riabbracciare il guerriero della sua Juventus. Che, inevitabilmente, non ha ritrovato perché quel giocatore non c’è più.
Cinque anni. Tra Bayern Monaco e Barcellona: tanto separa il Vidal di oggi dal Vidal che i tifosi juventini e probabilmente anche Conte ricordano in Italia. Quello da doppia cifra a campionato: corsa, tecnica e grinta tutte nello stesso calciatore. Cinque anni fanno la differenza, per un atleta: per il suo fisico, per il suo modo di giocare. Sia in Baveria che in Catalogna, Vidal ha avuto un’evoluzione rispetto al suo modo di giocare in bianconero. Questione di campionati diversi, schemi diversi, richieste diverse: in blaugrana, per esempio, ha giocato parecchi metri più indietro rispetto alle sue abitudini.
Non è intoccabile. E infatti ha già giocato meno di Barella e Brozovic. Il punto è che oggi, lasciando da parte Eriksen che sembra davvero un discorso chiuso, tra Sensi e Vidal, non è così ovvio che debba giocare il primo. Anzi: meglio l’ex Sassuolo, se l’impatto (di entrambi) è quello visto contro il Crotone. Un po’ un manifesto per l’Inter che vuole tornare a vincere: non sempre quel che ci si aspetta corrisponde alla realtà, e bisogna anche sapersi adeguare.
Cinque anni. Tra Bayern Monaco e Barcellona: tanto separa il Vidal di oggi dal Vidal che i tifosi juventini e probabilmente anche Conte ricordano in Italia. Quello da doppia cifra a campionato: corsa, tecnica e grinta tutte nello stesso calciatore. Cinque anni fanno la differenza, per un atleta: per il suo fisico, per il suo modo di giocare. Sia in Baveria che in Catalogna, Vidal ha avuto un’evoluzione rispetto al suo modo di giocare in bianconero. Questione di campionati diversi, schemi diversi, richieste diverse: in blaugrana, per esempio, ha giocato parecchi metri più indietro rispetto alle sue abitudini.
Non è intoccabile. E infatti ha già giocato meno di Barella e Brozovic. Il punto è che oggi, lasciando da parte Eriksen che sembra davvero un discorso chiuso, tra Sensi e Vidal, non è così ovvio che debba giocare il primo. Anzi: meglio l’ex Sassuolo, se l’impatto (di entrambi) è quello visto contro il Crotone. Un po’ un manifesto per l’Inter che vuole tornare a vincere: non sempre quel che ci si aspetta corrisponde alla realtà, e bisogna anche sapersi adeguare.
Altre notizie
Ultime dai canali
perugiaIl programma della finale scudetto di volley maschile: gara-2 si gioca domenica alle 15.15
interOrlando duro con Pioli: "Fallimento totale. Da tre mesi l'Inter aspetta questo derby"
milanTognazzi: "Pioli, dichiarazioni di ieri quasi come una resa. Derby scudetto può incidere psicologicamente"
lazioLazio, Tudor a Dazn: "La squadra è carica e motivata per fare bene"
lazioLazio, Vecino a Dazn: "Siamo migliorati, faremo una grande partita"
potenzaDonato Curcio presidente Picerno:"Contro il Brindisi riempiamo lo stadio e...Forza Leonessa"
serie cTrapani, Torrisi: "Sul mercato cerchiamo giocatori per fare campionato di vertice"
cagliariTMW RADIO - Impallomeni: "Tra Cagliari e Juventus finirà in pareggio"
Primo piano