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...con Nicolas SpolliTUTTO mercato WEB
martedì 19 gennaio 2021, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Nicolas Spolli

“Dal campo alla scrivania: ora scopro talenti.Diawara? Avrà le sue occasioni, nel suo ruolo è un top. Vazquez in Italia? Servirebbe a tanti. Ecco i nuovi gioielli argentini... Catania, che entusiasmo”
Dal campo alla scrivania. La nuova carriera di Nicolas Spolli, da difensore difficilmente superabile a talent scout per la Quan Sport che annovera tra i suoi assistiti Amadou Diawara, il Mudo Vazquez e tanti altri talenti pronti ad esplodere. “Già quando giocavo mi dilettavo a guardare al computer alcuni calciatori, mi piace fare scouting. Non lo vedo soltanto come un lavoro ma è anche una passione”, dice l’argentino a Tuttomercatoweb.

Com’è stato il passaggio dal campo alla scrivania?
“Vedere le partite, i calciatori, capire le prospettive dei ragazzi, mi piace. Oggi osservo talenti in Sudamerica, spero che il Covid passi velocemente così da andare negli stadi a vedere le partite. Appena passerà tutto andrò a fare un giro in Argentina”.

Il Mudo Vazquez tornerà in Italia?
“Come giocatore c’è poco da aggiungere. Le sue qualità parlano per lui, servirebbe a tante squadre. Ha trentuno anni e può ancora puntare ad una squadra importante. Nel suo ruolo è uno dei più forti che ho affrontato da calciatore. Al Siviglia gioca poco, ma quando ha giocato ha sempre fatto bene. È un giocatore forte. Può fare bene in tantissime squadre. Dove lo vedremo però, oggi, non lo so”.

Dall’esperienza del Mudo ai nuovi talenti. Chi dobbiamo annotare?
“Quello argentino è un calcio molto competitivo. I ragazzi esordiscono da giovani, li calcio corre più veloce. Occhio a Villagra, un play del 2001, ha grandi prospettive. E poi nel Newell’s c’è Moreno, mezzala del 99. Ma anche Jerónimo Cacciabue. Un altro ragazzo che farà parlare di se è Alan Velasco, 2002 dell’Independiente”.

Da giovane di belle speranze a talento affermato, De Paul l’esempio da seguire?
“Lui come Papu Gomez che quando è arrivato a Catania ha fatto bene. Poi dopo l’Ucraina è tornato e si è imposto fino a diventare un top player. Il giocatore sudamericano quando arriva ha bisogno di adattarsi. E una volte che si adatta, quello forte, difficilmente fa fatica”.

Lautaro Martinez ad esempio...
“È arrivato, i primi mesi ha fatto fatica, non capiva la lingua. Però quando gli hanno dato la maglia da titolare si è imposto. Il giocatore sudamericano ha un temperamento diverso”.


Dove vede il Papu Gomez?
“Spero vada in una grande squadra. Ha tutto. In una squadra come il Milan, uno come il Papu, farebbe comodo. Può fare diversi ruoli, non è neanche importante il modulo della squadra. Lo vedo bene al Milan, oppure al Sassuolo dove uno come lui farebbe grandi cose cambiando il ritmo”.

Diawara fatica a trovare spazio alla Roma...
“In Italia è uno dei più forti nel suo ruolo. Le scelte dell’allenatore vanno rispettate ma arriverà la sua opportunità, non vedo calciatori più forti di lui nel ruolo”.

Talent scout, nei meccanismi del mercato. Che sessione è?
“Non è un mercato facile. Ma le squadre ciò che devono fare lo faranno. Magari le tempistiche e le risorse sono diverse. Oggi prendere un giocatore all’estero non è facile a causa della pandemia che rallenta tutto. È un mercato particolare”.
Il suo ex Crotone si salverà?
“È agganciato alla salvezza, sta facendo ciò che doveva fare. Con due-tre innesti può giocarsela fino alla fine. C’è un allenatore che ha delle idee e soprattutto la società sa cosa deve fare”.

Al Genoa è tornato Ballardini. Una certezza.
“I numeri parlano chiaro. Il mister prima di tutto cerca di dare un’identità alla squadra. Il Genoa ha un organico importante e si tirerà fuori dalla lotta. Ballardini è fatto per il Genoa, oltre all’allenatore che conosce la città, la squadra ha un organico attrezzato”.

In basso c’è bagarre. E ci sono squadre insospettabili.
“Gli altri anni c’erano squadre già spacciate. Ma quest’anno il campionato è strano, poi c’è la variabile Covid. Dalla Samp in giù possono salvarsi tutte e rischiano tutte”.

E il suo ex Catania?
“L’arrivo di Tacopina ha dato un entusiasmo incredibile alla piazza. Catania è una città che vive di calcio, purtroppo negli ultimi cinque sei anni è stata gestita male. Oggi a Catania arriva una persona che vuole fare bene e non ho alcun dubbio che sarà così”.