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Raiola: "I miei giocatori non mi chiamano parassita. Chiedete a Ibra cosa pensa di me"
Intervistato dalla BBC Mino Raiola ha risposto al preconcetto, a suo dire, riguarda una sua avidità nell'ambito degli affari: "Non bello sentire sempre i soliti pregiudizi. Il pubblico potrebbe anche chiedersi: "Perché se questo uomo è così avido, i suoi giocatori sono tutti felici e restano con lui?". Mentirei se dicessi che questa cosa non mi dà fastidio. Come puoi giudicare se sono stato un buon agente per Ibrahimovic? L’unico che può giudicare è Ibra stesso. Non ho potere e influenza, il mio ruolo è ottenere il miglior accordo per un mio giocatore. Non più di questo. Fare questo significa assicurargli una serie di servizi che la gente non conosce. I miei giocatori non mi chiamano parassita e sanno come lavoro. Mi interessa solo come mi chiamano i miei calciatori".
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