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Prandelli (Populous): "A Milano uno stadio da vivere sempre. Oggi l'area San Siro non è sicura"TUTTO mercato WEB
martedì 4 gennaio 2022, 17:06Serie A
di Ivan Cardia

Prandelli (Populous): "A Milano uno stadio da vivere sempre. Oggi l'area San Siro non è sicura"

Raggiunta da MilanNews, l’ingegnere Silvia Prandelli, principal di Populous Italia, ha parlato del progetto del nuovo stadio di Milano. Ecco alcuni estratti, l’intervista integrale è invece disponibile qui su MN: “Al momento partiamo dai macrotemi, da una galleria che è uno spazio che noi definiamo democratico, in cui c’è un accesso per tutte le categorie di utenti in giorni partita e in giorni non partita. Noi pensiamo, sulla base dell’esperienza in Inghilterra, che riportare diverse categorie di spettatori allo stadio migliori l’esperienza generale della partita, rendendola più sicura e vivibile, rendendo il comparto stadio utilizzabile 365 giorni l’anno. Questo è il nostro macrotema. A livello micro ci siamo focalizzati sul tipo di offerta, stiamo ancora discutendo sulle squadre su quali possano essere i temi da sviluppare. Potrebbe esserci una specie di nursery per i bambini come potrebbe esserci una serie di spazi per avere delle persone che frequentino questa galleria durante la settimana per fare dei corsi di formazione”.

Insomma uno stadio vivo tutta la settimana e non solo durante le gare.
“Fondamentalmente l’obiettivo è di creare un discorso non solo come centro commerciale, ma una parte viva della città. Attorno a questa infrastruttura sportiva si potrebbe pensare di andare a creare un parco dello sport, un distretto sportivo o una serie di offerte come campi da padel, basket o tutto quello che si possa pensare per l’utilizzatore finale. Abbiamo iniziato a studiare una sorta di integrazione tra quartiere e questo distretto dello sport”.


L’attuale San Siro è sicuro?
“Personalmente ho vissuto San Siro durante gli anni dell’università, sappiamo che l’area non è giudicata sicura al momento. Quando non c’è partita è un’area difficile da attraversare anche durante il giorno. Abbiamo cercato anche di studiare le assi di apertura verso le diverse parti del quartiere. È anche vero c’è anche il tunnel che attraversa il nostro sito e quindi bisogna andare a studiare anche l’infrastruttura stradale non solo quella del masterplan. Ci sono tanti discorsi che funzionano in parallelo ma c’è anche la necessità di inquadrare il progetto, quindi, si è parlato molto delle volumetrie con il comune e di quello che non voleva essere speculazione edilizia”.

Ci sarà integrazione tra vecchio e nuovo stadio?
“Al momento l’integrazione fra il vecchio e il nuovo stadio è un tema in discussione. Con il cambio delle volumetrie a livello comunale dobbiamo anche capire cosa potrà essere mantenuto e cosa potrà essere cambiato. Due stadi in contemporanea sul quartiere sono di difficile gestione per ovvi motivi. Al momento è tutto in divenire”.