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Genoa, stagione finita nel peggiore dei modi: ora chiudere con onore e programmare il futuro
E' terminata nel peggio dei modi. La sconfitta per 3-0 al "Maradona" contro il Napoli aveva già sancito la quasi retrocessione in Serie B del Genoa in attesa dell'aritmetica che si è abbattuta come una mannaia inesorabilmente nella serata di domenica quando il Cagliari ha perso contro l'Inter. Il ko dei sardi ha infatti scongiurato l'arrivo a 31 punti con la squadra di Agostini e con la Salernitana, che aveva pareggiato a Empoli il sabato, unico residuo granello di speranza del Grifone per rimanere in Serie A. Una delusione cocente per l'ambiente che saluta il massimo campionato dopo 15 anni vissuti fra soddisfazioni e delusioni e che ora dovrà ripartire dal Purgatorio per cercare di rientrare immediatamente nel calcio dei grandi.
Da Ballardini a Shevchenko
Eppure la stagione era iniziata sotto i migliori auspici con il fondo "777 Partners" che aveva rilevato la società dal contestato Enrico Preziosi a campionato iniziato e che aveva scatenato l'entusiasmo in città. Presidente il professor Alberto Zangrillo, grande sostenitore rossoblu. La squadra assemblata in maniera troppo approssimativa dalla precedente gestione ha iniziato a faticare fin da subito ma comunque è riuscita a rimanere al di sopra della linea di galleggiamento. Dopo il 2-2 di Empoli è arrivato l'esonero di Ballardini con la proprietà che decide di affidare la panchina a Shevchenko ma, complice un calendario da incubo e alcune difficoltà legate alla guida tecnica, arrivano solo tre pareggi e sette sconfitte in dieci gare.
L'arrivo di Blessin
A dicembre intanto era arrivato il nuovo general manager Johannes Spors, 39enne ex responsabile scouting di Hoffenheim, Amburgo e Lipsia. Nel mercato di riparazione arrivano diversi volti nuovi che però faticheranno molto nell'ambientamento eccetto alcuni, fra cui spicca Ostigard. Esonerato anche Sheva, la società decide di puntare su Alexader Blessin, tecnico dell'Ostenda che ha avuto un grande impatto sia sulla squadra, scuotendola nell'aggressività e nella dinamicità in campo, sia sui tifosi, entrando subito nei loro cuori. La situazione però era fortemente compromessa ma va dato merito al tecnico di Stoccarda di aver risollevato un Grifone in netta difficoltà, rivoltandolo dal punto di vista dello spirito e portarlo a lottare per la salvezza fino a due giornate dal termine.
Da dove ripartire
Ora però non c'è tempo per guardarsi indietro. Sabato al "Ferraris" arriverà il Bologna per un campionato e una maglia da onorare. Poi si dovrà giocoforza pensare al futuro. La società ha già fatto sapere di voler investire per un'immediata risalita. Ma da dove ripartire? Si parla molto del general manager Spors a cui potrebbe essere affiancata una figura italiana che conosce il ginepraio ricco di insidie della Serie B. Da valutare anche la posizione di Alexander Blessin, che però è stato confermato dal club, e una squadra da costruire con gli equilibri giusti per affrontare la prossima stagione. E poi ci sono loro. I tifosi che non hanno mai fatto mancare il proprio appoggio anche quando la situazione non lasciava quasi più spiragli e che hanno raggiunto Napoli in più di 1300. Voltare immediatamente pagina è l'imperativo categorico. C'è una Serie B da affrontare. E una A da riconquistare.
Da Ballardini a Shevchenko
Eppure la stagione era iniziata sotto i migliori auspici con il fondo "777 Partners" che aveva rilevato la società dal contestato Enrico Preziosi a campionato iniziato e che aveva scatenato l'entusiasmo in città. Presidente il professor Alberto Zangrillo, grande sostenitore rossoblu. La squadra assemblata in maniera troppo approssimativa dalla precedente gestione ha iniziato a faticare fin da subito ma comunque è riuscita a rimanere al di sopra della linea di galleggiamento. Dopo il 2-2 di Empoli è arrivato l'esonero di Ballardini con la proprietà che decide di affidare la panchina a Shevchenko ma, complice un calendario da incubo e alcune difficoltà legate alla guida tecnica, arrivano solo tre pareggi e sette sconfitte in dieci gare.
L'arrivo di Blessin
A dicembre intanto era arrivato il nuovo general manager Johannes Spors, 39enne ex responsabile scouting di Hoffenheim, Amburgo e Lipsia. Nel mercato di riparazione arrivano diversi volti nuovi che però faticheranno molto nell'ambientamento eccetto alcuni, fra cui spicca Ostigard. Esonerato anche Sheva, la società decide di puntare su Alexader Blessin, tecnico dell'Ostenda che ha avuto un grande impatto sia sulla squadra, scuotendola nell'aggressività e nella dinamicità in campo, sia sui tifosi, entrando subito nei loro cuori. La situazione però era fortemente compromessa ma va dato merito al tecnico di Stoccarda di aver risollevato un Grifone in netta difficoltà, rivoltandolo dal punto di vista dello spirito e portarlo a lottare per la salvezza fino a due giornate dal termine.
Da dove ripartire
Ora però non c'è tempo per guardarsi indietro. Sabato al "Ferraris" arriverà il Bologna per un campionato e una maglia da onorare. Poi si dovrà giocoforza pensare al futuro. La società ha già fatto sapere di voler investire per un'immediata risalita. Ma da dove ripartire? Si parla molto del general manager Spors a cui potrebbe essere affiancata una figura italiana che conosce il ginepraio ricco di insidie della Serie B. Da valutare anche la posizione di Alexander Blessin, che però è stato confermato dal club, e una squadra da costruire con gli equilibri giusti per affrontare la prossima stagione. E poi ci sono loro. I tifosi che non hanno mai fatto mancare il proprio appoggio anche quando la situazione non lasciava quasi più spiragli e che hanno raggiunto Napoli in più di 1300. Voltare immediatamente pagina è l'imperativo categorico. C'è una Serie B da affrontare. E una A da riconquistare.
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