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Capello: "Al Milan molti non abituati a vincere. Zaniolo? Mal consigliato da chi gli sta vicino"
Ospite di Deejay Football Club su Radio Deejay, Fabio Capello ha parlato in vista della giornata di campionato, caratterizzata dal derby di domani sera fra Inter e Milan: "Il peggiore per me? Mi è rimasto di traverso è un derby di Torino, Juventus-Toro: segno il 3-3 a due minuti dalla fine e al novantesimo subiamo il 4-3 in contropiede".
Il più bello?
"Quelli che ho vinto. Di quelli che ho perso mi sono dimenticato".
Pioli ha vinto uno scudetto inatteso, ora sembra all'ultima spiaggia. Non è esagerato?
"Sono d'accordo, non si dà tempo a nessuno di ricostruire e di rifare, di capire cosa ha sbagliato e cosa può migliorare. L'Italia purtroppo è così, non si ragiona e non si valutano le persone: vanno valutate per cosa hanno fatto e hanno dato, poi se commettono errori si cerca di risolvere tutto. Per la mia esperienza, il problema è sempre stato uno: chi non è abituato a vincere, e in questo caso ci sono stati molti giocatori, si adagia. E poi mi sembra che Ibrahimovic sia stato un fattore nello spogliatoio".
Però è da un anno e mezzo che non c'è…
"Appunto. Bisogna capire il momento di intervenire, se non lo capisci vuol dire che non sei in grado di gestire una situazione difficile. Quelle facili le sanno gestire tutte, quando le cose non vanno serve qualcuno che ti faccia capire dove stai sbagliando, dove puoi migliorare e via dicendo".
In base alla sua esperienza, come gestirebbe Zaniolo oggi?
"Il suo problema è grosso e difficile da affrontare. Secondo me la cosa più importante è capire chi gli sta vicino. Perché chi gli sta vicino non lo consiglia, bisogna stare attenti a tutto, dai social alle dichiarazioni, e chi gli sta vicino non lo consiglia. Sta commettendo errori uno dietro l'altro, ora sta capendo qualcosa ma se hai vicino persone che ti consigliano male capisci un attimo e poi ci caschi di nuovo".
Il più bello?
"Quelli che ho vinto. Di quelli che ho perso mi sono dimenticato".
Pioli ha vinto uno scudetto inatteso, ora sembra all'ultima spiaggia. Non è esagerato?
"Sono d'accordo, non si dà tempo a nessuno di ricostruire e di rifare, di capire cosa ha sbagliato e cosa può migliorare. L'Italia purtroppo è così, non si ragiona e non si valutano le persone: vanno valutate per cosa hanno fatto e hanno dato, poi se commettono errori si cerca di risolvere tutto. Per la mia esperienza, il problema è sempre stato uno: chi non è abituato a vincere, e in questo caso ci sono stati molti giocatori, si adagia. E poi mi sembra che Ibrahimovic sia stato un fattore nello spogliatoio".
Però è da un anno e mezzo che non c'è…
"Appunto. Bisogna capire il momento di intervenire, se non lo capisci vuol dire che non sei in grado di gestire una situazione difficile. Quelle facili le sanno gestire tutte, quando le cose non vanno serve qualcuno che ti faccia capire dove stai sbagliando, dove puoi migliorare e via dicendo".
In base alla sua esperienza, come gestirebbe Zaniolo oggi?
"Il suo problema è grosso e difficile da affrontare. Secondo me la cosa più importante è capire chi gli sta vicino. Perché chi gli sta vicino non lo consiglia, bisogna stare attenti a tutto, dai social alle dichiarazioni, e chi gli sta vicino non lo consiglia. Sta commettendo errori uno dietro l'altro, ora sta capendo qualcosa ma se hai vicino persone che ti consigliano male capisci un attimo e poi ci caschi di nuovo".
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