Nella serata degli addii di Chiellini e Dybala, Milinkovic riacciuffa la Juve al 95' e regala l'Europa League alla Lazio

Serata di grandi emozioni quella di oggi allo Stadium, con la Juventus che ha salutato una leggenda e quella che è stata la sua stella negli ultimi anni. Contro la Lazio infatti sono finite le avventure bianconere di Giorgio Chiellini, sostituito al 17', numero che richiama gli anni alla Juventus del capitano, e di Paulo Dybala richiamato da Allegri in panchina al 77' dopo l'abbraccio corale di tutta la squadra ed uscito dal terreno di gioco visibilmente emozionato. Nello stesso tempo è stata la serata di un'altra ottima prova da titolare di Miretti, che sembra avere davvero le carte in regola per prendere nel prossimo futuro le chiavi del centrocampo juventino, ma anche di Marley Aké, entrato al 62' e bravo a rendersi pericoloso sulla destra e di Martin Palumbo, centrocampista norvegese classe 2002 chiamato dall'Under 23 e all'esordio assoluto in prima squadra.

Venendo alla partita, la Juve gioca un gran primo tempo, chiuso sul 2-0 grazie alla rete di Vlahovic su assist pennellato da Morata e raddoppio proprio dello spagnolo che ha finalizzato con una bellissima parabola un'azione di squadra partita da Dybala e rifinita da Cuadrado. La Lazio si è rifatta sotto ad inizio ripresa grazie ad un colpo di testa di Patric deviato da Alex Sandro su calcio d'angolo e ha alla fine trovato il pareggio che l'ha qualificata matematicamente in Europa League proprio al 95' grazie ad un Milinkovic-Savic che manda forse un messaggio proprio alla dirigenza bianconera, che sta pensando anche a lui per il prossimo mercato. Stasera però il pubblico bianconero non pensava al centrocampista serbo né tantomeno al mercato, gli occhi di tutti erano su quei due, il numero 3 e il numero 10 che insieme hanno scritto tante pagine di storia con indosso la maglia della Juventus.