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Torricelli a RBN: “La Juve deve imparare a restare in partita per tutti i 90', è una questione di testa. Ventrone era una persona speciale, un ufficiale gentiluomo”TUTTO mercato WEB
giovedì 6 ottobre 2022, 15:44Primo piano
di Alessio Tufano
per Bianconeranews.it

Torricelli a RBN: “La Juve deve imparare a restare in partita per tutti i 90', è una questione di testa. Ventrone era una persona speciale, un ufficiale gentiluomo”

"Cose di Calcio" con Antonio Paolino. Ospiti: Claudio Zuliani, Salvatore Iacolino, Massimo Pavan (TuttoJuve), Moreno Torricelli e Xavier Jacobelli (Tuttosport).
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Ospite di Radio BiancoNera nel corso di “Cose di Calcio” con la sua rubrica “Pialla la Palla”, Moreno Torricelli ha analizzato la vittoria della Juventus in Champions, sottolineando però una pecca mostrata dai bianconeri: “Sia ieri che contro il Bologna abbiamo avuto quella fase di blackout che poteva costarci cara, questo è un fattore su cui bisogna lavorare per il prossimo futuro perchè in quei 15 minuti di appannamento c'è stato il rischio di buttar via due vittorie importantissime. Rimanere concentrati per tutti i novanta minuti non è semplice, ma c'è bisogno di fare uno scatto mentale più che fisico da questo punto di vista, soprattutto quando ci si trova nella propria metà campo. A volte serve fare quella piccola rincorsa di 3-4 metri con la quale aggredire il portatore avversario e rendergli difficile la giocata e questo, ripeto, nasce più dalla fame e dalla grinta che dai muscoli. Ieri sul 2-0 ci siamo un po' impigriti, il Maccabi è rientrato in gioco e per chiudere nuovamente la partita abbiamo dovuto spendere molte più energie di quante se ne sarebbero spese controllando il match con quel pizzico di cattiveria in più. Spesso basta che il giocatore più vicino al portatore avversario compia quello scatto di puri nervi per dare un segnale anche a tutti i compagni, che si comporteranno nello stesso modo”.

Torricelli ha poi dedicato un ricordo a Gian Piero Ventrone in questo giorno di lutto per la sua prematura e inattesa scomparsa: “Ci ha lasciato una grande persona, un grande uomo e un grande professionista, una sorta di ufficiale gentiluomo. Ha portato la preparazione fisica dell'atletica nel calcio, e con i suoi metodi ha contribuito a creare la mentalità vincente del nostro gruppo ai tempi di Lippi, è stato un elemento fondamentale di quel ciclo. Ricordo che quando mi ruppi il crociato destro lavorai a strettissimo contatto con lui, mi distrusse talmente tanto da portarmi in overtraining, al punto che dottor Agricola mi fece prendere dieci giorni di ferie perchè ero diventato totalmente intrattabile. Ma per me, che facevo del fisico la mia arma in più fu fondamentale, tanto che quando andai alla Fiorentina comprai la palestra a casa perchè ormai ero abituato a quei ritmi e continuavo ad allenarmi anche fuori dal campo”.