Vlahovic compleanno in bianconero. Quando i sogni si avverano...

Ogni bambino innamorato del calcio da grande vorrebbe vestire la maglia della squadra per cui tifa. Spesso resta un sogno, qualche volta invece diventa realtà. Come nel caso di Vlahovic. I media serbi nei giorni scorsi hanno rivelato questa passione per i colori bianconeri, gli stessi del Partizan di Belgrado, il club in cui Dusan è cresciuto dopo vari passaggi, tra i quali la Stella Rossa che durante un provino lo bocciò per un rigore sbagliato. Il ds del Partizan Iliev racconta di un predestinato. Ancora quindicenne, mostrava già lo stimma del campione. Tecnica sopraffina, potenza fisica e carattere forte. Il mix perfetto per diventare un top. Bravo Pantaleo Corvino a capirlo in anticipo e a portarlo a Firenze. Tre anni e mezzo con i viola, un bottino di 52 gol in 135 presenze. Numeri inconfutabili.

La sua avventura nella città di Dante finisce qui, Dusan volta pagina e approda nel club dei suoi sogni. Regalo migliore non poteva ricevere per il suo ventiduesimo compleanno, guarda caso nello stesso giorno Buffon. Che il ragazzo volesse fortemente la Juve lo sapevano tutti, anche i tifosi gigliati. A proposito, vergognosi gli striscioni offensivi contro l'attaccante, alcuni a sfondo razziale. Il patron Commisso avrebbe preferito cederlo all'estero, ma lo stesso giocatore gli aveva comunicato la sua volontà. L'Arsenal avrebbe fatto di tutto pur di averlo e sperava nella chiave Torreira, centrocampista della Fiorentina, in prestito proprio dai Gunners. Tante telefonate agli agenti, zero risposte. Niente da fare. Gli occhi di Vlahovic vedono solo bianconero e la stampa inglese parla di sconfitta pesante per i Gunners.

Allegri può gioire. Finalmente ha il centravanti tanto auspicato. A metà di questa stagione, Vlahovic ha messo a segno 20 reti in 24 presenze, media pazzesca. Da bomber vero. La capacità realizzativa però è solo un tassello nel mosaico di peculiarità del giovane serbo. Questo ragazzo di 1,90 è forte di testa, batte le punizioni, fa salire la squadra, mette a disposizione la sua potenza, insomma è il partner ideale per chiunque. L'ormai ex viola, peraltro ha personalità da vendere e una forza mentale non comune per un ventiduenne. Del resto, il suo nome deriva da “musa” che in serbo significa anima. Serve altro?