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Moby Dick - Campagna mediatica per riapertura Settore Ospiti Stadium esempio di ipocrisia italiana. A parti inverse si parlerebbe di poteri forti capaci di condizionare decisione presa. Stadio chiuso a Napoli e Torino non è un problema
mercoledì 21 febbraio 2018, 00:50Il punto
di Alvise Cagnazzo
per Tuttojuve.com

Moby Dick - Campagna mediatica per riapertura Settore Ospiti Stadium esempio di ipocrisia italiana. A parti inverse si parlerebbe di poteri forti capaci di condizionare decisione presa. Stadio chiuso a Napoli e Torino non è un problema

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia

L’artificiosa retorica dell’uguaglianza si accanisce come un boomerang su chi non perde occasione per rivendicarla, gonfiando il petto e serrando i pugni. Napoli e Juventus sono protagoniste di uno dei duelli scudetto più interessanti degli ultimi dieci anni. La capacità tensiva delle due formazioni è un esempio per la sportività, considerando il comportamento dei protagonisti in campo. A sconsolare, come sempre, è il grottesco corollario dei venditori di polemiche. Quelli che al bar si lamentano sia quando il caffè è troppo caldo sia quando non è, come ricetta impone, bollente.

L’arte della rivendicazione sterile è impregnata, con il suo profumo stantio, sul sipario su di uno spettacolo meraviglioso, capace di appassionare e divertire nonostante il lavoro dei macchiettisti da palcoscenico. La Juventus ha giocato, e vinto, in uno stadio San Paolo giustamente vietato, per ragioni di ordine pubblico, ai tifosi bianconeri. Non esiste ragione per la quale, battendosi i pugni sul petto, qualcuno debba preoccuparsi di far riaprire una fetta della tribuna dello Stadium ai tifosi del Napoli. C’è persino chi ha sciorinato l’aleatoria motivazione da “spareggio”, ovvero della necessità di conferire a tutti i tifosi la possibilità di godersi la madre di tutte le partite dell’anno del campionato di serie A.

Al confronto diretto per lo scudetto, peró, mancano ancora diverse giornate e non è possibile immaginare che il distacco, sino a quella data, sia ancora “assestato” ad una sola lunghezza. Lepre e cacciatore potrebbero allontanarsi ulteriormente oppure scambiarsi i ruoli originari. Il timore di rendere il campionato italiano un’appendice dello strapotere sportivo di una squadra, nella fattispecie la Juventus, non deve però intralciare il corretto svolgimento di un torneo equilibrato. Nel quale non devono manifestarsi disparità nei trattamenti fra due squadre e nemmeno fra le tifoserie.

A parti inverse, si sarebbe innescato un flash-mob di protesta, armando di vane parole la pletora dei sobillatori. Capaci, sull’onda emotiva del momento, di inscenare racconti marinareschi sulla presenza di piovre giganti, pronte a depredare la nave carica di meraviglie ormeggiata nel porto di Napoli. I partenopei sono una poesia in movimento, un orologio svizzero che non conosce rintorcchi stonati. La volgare pantomima sugli orari delle partite, sul Var e sull’uscita dalle competizioni europee, è uno spettacolo mediocre che, in ambito europeo, ci viene continuamente rinfacciato. Per crescere in Europa dobbiamo maturare, accettando il gap fra mentalità sportive diverse dimostrando, sul campo, la forza tecnica senza rimuginare la solita sterile difesa d’ufficio...