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ESCLUSIVA TJ - Angelo Di Livio: "Juve favorita contro lo United, grande emozione batterli nel '96. Pogba? Mi auguro sbagli partita. Pjanic è l'Iniesta della situazione, su Dybala, CR7 ed Allegri..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 23 ottobre 2018, 11:30Esclusive TJ
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Angelo Di Livio: "Juve favorita contro lo United, grande emozione batterli nel '96. Pogba? Mi auguro sbagli partita. Pjanic è l'Iniesta della situazione, su Dybala, CR7 ed Allegri..."

Ufficialmente, Juventus e Manchester United si sono affrontate dodici volte e il bilancio recita di cinque successi per parte a fronte di due pareggi. Era la sfida classica degli anni '90, infatti le due formazioni tra il '96 e il '99 si sono sempre affrontate in duelli epici tra giocatori di grande classe come Del Piero, Zidane, Beckham, Giggs e tanti altri. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, uno dei protagonisti di allora ed ex centrocampista bianconero, Angelo Di Livio, per parlare del match e non solo:

Il noto disc jockey torinese Gabry Ponte cantava qualche anno fa un singolo denominato "Voglio tornare negli anni '90", che è un po' il leitmotiv di questo Manchester United-Juventus visto che stasera si rivivranno quei gloriosi fasti. Sei d'accordo?

"Sì, in particolare in quegli anni sono state due le squadre che ci hanno dato parecchio filo da torcere: Manchester United e Ajax. Consideravamo gli inglesi una grande rivale e una grande squadra, c'erano giocatori di qualità in quella rosa. Noi li abbiamo quasi sempre battuti, a parte quella semifinale in cui vincevamo 2-0 e poi abbiamo perso 2-3. Il momento negativo fu il primo gol incassato da Roy Keane, perché poi loro sono cresciuti con rabbia e forza mentre noi ci siamo impauriti. Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere la quarta di finale di seguito, sarebbe stato un evento straordinario".

Forse Sir Alex Ferguson vi aveva così studiato bene che alla fine aveva capito come battervi.

"Ci conoscevamo a memoria ormai, c'era parecchia stima reciproca tra Lippi e Ferguson e durante le conferenze stampe gli elogi e i complimenti del tecnico scozzese ci facevano molto piacere. Lo stesso apprezzamento esisteva anche tra noi e i giocatori del Manchester in virtù delle tantissime sfide vissute e sempre combattute. C'era reciproco rispetto. Li abbiamo battuti tante volte, ma forse l'occasione più importante la vinsero loro".

Ti ricordo io una vittoria ottenuta ad Old Trafford: 0-1 con mattatore Alex Del Piero nel 1996.

"Mi ricordo eccome di quella vittoria, è stata una partita che ci ha permesso di andare in fondo alla competizione per la seconda volta consecutiva. Conservo ancora delle belle emozioni di quella splendida serata".

Tornando ad oggi, Manchester United e Juventus si sfideranno quindici anni dopo e la situazione è parecchio cambiata. Sulla panchina dei "Red Devils" siede quel José Mourinho considerato da tanti addetti ai lavori proprio uno degli eredi di Sir Alex, dall'altra parte c'è Max Allegri che nel suo quinquennio ha cambiato la mentalità europea dei bianconeri. A che tipo di partita assisteremo?

"Allegri è un allenatore straordinario che ammiro tantissimo, perché riesce a tirar fuori dal cilindro sempre la risposta giusta ad ogni evenienza. Anche stasera sono sicuro che andrà così visti i problemi di formazione, ad esempio Mandzukic non è stato convocato. Non è una partita ma la partita, Manchester sarà un passaggio fondamentale che la Juve dovrà superare con grande forza per dimostrare di essere ancora più grande".

In questi cinque anni, Allegri ha trasformato eccome la Juve: i giocatori, rinnovati durante il sussiego delle stagioni, sono passati dall'esser intimoriti nell'intervallo del match con il Malmoe a giocarsi ad armi pari la qualificazione con il Real nella passata edizione. I passi raggiunti, per te, sono decisivi per far vincere quest'anno la competizione? Cosa puoi fare per vincerla?

"Questo fa parte della crescita e dell'esperienza, è normale che dopo cinque anni i giocatori abbiano fatto il salto di qualità anche a livello di mentalità. E in questa stagione, l'aggiunta di Cristiano Ronaldo porta ancora più consapevolezza della tua forza e dei tuoi mezzi. La Juve è sempre riuscita ad arrivare in finale, purtroppo l'ultimo atto è sempre un po' a sé ed infatti quasi sempre non vediamo mai grandi sfide proprio per la pressione che esiste. Questa squadra, secondo me, è stata costruita per arrivare in finale ed è chiaro che ci voglia quel pizzico di fortuna positiva che ti faccia vincere".

La Juve può arrivare in finale, ma ha davvero l'organico più forte dell'intera competizione come sostiene qualcuno?

"La Juve ha due squadre quest'anno, si può anche permettere di andare ad Old Trafford e far meno di Mandzukic. Può cambiare anche modulo e mettere tre attaccanti di movimento con Bernardeschi, Dybala, Ronaldo e, in aggiunta, ci sono giocatori del calibro di Douglas Costa e Cuadrado. Con questo organico ti puoi permettere di giocare come vuoi. La mia Juve non aveva una rosa così profonda ma aveva sedici giocatori di qualità e di carattere, e credimi faceva tanto la differenza a quei tempi".

Come se la giocherà Mourinho? La sua panchina è un po' traballante anche se in campionato ha ottenuto un buon pareggio a Stamford Bridge nell'ultimo turno.

"Bisogna sempre stare attenti, perché queste sfide possono permettere all'avversario in difficoltà di tirarsi fuori. La Juve non dovrà pensare che non troverà un Manchester United all'altezza della situazione, ma sappiamo benissimo come i bianconeri non sottovalutano mai nessuno. Sarà una partita difficile, bellissima da vedere e da giocare soprattutto. L'Old Trafford è per me uno degli stadi più belli di tutto il mondo, incute timore per via del pubblico attaccato al campo. Gli inglesi quando sono carichi riescono sempre a fare la differenza".

Lo United è una squadra inglese molto atipica, a differenza dei cugini allenati da Guardiola che giocano sempre all'attacco. Il Tottenham, a Londra, fece una partita molto aggressiva sin dalle prime battute e non ci aspettiamo gli uomini di Mourinho far lo stesso. Secondo te, quale sarà l'atteggiamento dei "Red Devils"?

"In genere, in Inghilterra affronti sempre squadre che giocano ad alti ritmi che ti mettono in difficoltà. Questo United non sembra una squadra inglese perché abbassa i ritmi per fare più possesso palla, ma tutto dipenderà dall'atteggiamento che avrà la Juventus. I bianconeri dovranno cercare di fare la solita partita, quando avrà la possibilità di spingere dovrà cercare di essere cinica e spietata".

E dovrà stare attenta in difesa, anche perché nell'ultimo match di campionato abbiamo visto Bonucci un po' in difficoltà.

"Ogni tanto, l'errore ci può stare e può permetterti di rimettere in ordine il livello mentale. In Italia hai sempre la padronanza del pallone e l'avversario può anche non riuscire ad attaccarti, al contrario dell'Europa dove è più forte e c'è più qualità. In Serie A è talmente più forte che spesso può essere distratta e leggere una situazione, come accaduto sabato sera, in maniera sufficiente".

In caso di vittoria ad Old Trafford, la Juve avrebbe un margine di +5 su Manchester e forse Valencia. Sapendo che i favoriti sono proprio i bianconeri, per te significherebbe già qualificazione?

"La Juve è la favorita ad uscire coi tre punti, è sempre bello uscire vittoriosi da ogni stadio. Ormai ci sono tanti aspetti da considerare, ma penso che i bianconeri giocherebbero in egual maniera anche a qualificazione raggiunta".

Che sfida ti aspetti da CR7? Gli occhi puntati di tutto il mondo saranno su di lui ma anche su Paul Pogba.

"Sono due giocatori completamente differenti ma sono quelli più rappresentativi. Da Ronaldo mi aspetto sempre la differenza, è un campione e per me deve sempre farla in ogni situazione. In queste partite ha creato tantissimo e questo dimostra quanto sia un fenomeno. Su Pogba, invece, mi auguro che sbagli completamente partita questa sera (sorride ndr). E' dato in orbita Juve, ma dopo ciò che è successo con Ronaldo ormai ci può sempre sorprendere. Quando uscì la notizia dell'accostamento di Cristiano, in pochi ci credevano. E' una società che riesce sempre a sorprenderci".

E' lo stesso discorso che si può fare per Marcelo, perché dopo Ronaldo puoi aspettarti di tutto.

"Sì, ormai dopo il portoghese la Juve può prendere chiunque. Marcelo è un giocatore straordinario che porterebbe maggiore esperienza alla Juve".

Soffermandoci un attimo sul centrocampo, che ne pensi di quello attuale?

"Onestamente Pjanic mi sta sorprendendo tantissimo, a Roma faceva l'intermedio a sinistra ed era più offensivo che difensivo. Oggi, invece, sa fare benissimo le due fasi ed è uno dei centrocampisti più forti in circolazione. E' l'Iniesta della situazione, perché grazie alla sua tecnica e alla sua classe riesce a gestire situazioni di campo straordinarie. A centrocampo ci sono molte soluzioni, una di queste può essere vedere Bernardeschi mezz'ala e non è un discorso nato casualmente. E' frutto del grande lavoro alle spalle".

Non mi hai ancora citato Dybala, un caso oppure no?

"Devo dire che Dybala ancora non mi piace tantissimo, è vero che potenzialmente può far la differenza ma a volte fa più fatica degli altri e questo mi sorprende. Perchè ha qualità straordinarie. Dovrà arrivare il momento in cui si dovrà prendere la Juve, altrimenti quando non gioca la domanda te la dovrai sempre porre".

Che ricordi hai della Juventus? Hai rimpianti oltre alle finali perse e quella mancata contro il Manchester United?

"Quando vai via dalla Juve ti accorgi di quello che lasci, soprattutto quanto lasci. Intendo come mentalità, come società, quel che ti mettono a disposizione per fare il calciatore. E' straordinario. Il rimpianto più grande è quello di non aver vinto una Champions in più, la mia Juve meritava di vincere almeno una finale di quelle disputate".

Si ringrazia Angelo Di Livio per la cortesia e la disponibilità dimostrata in questa intervista.