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Veleni inutili per due like in più, l'onestà di Gattuso e il rosso a Benatia. Allegri, la gavetta e un manifesto ChampionsTUTTO mercato WEB
martedì 13 novembre 2018, 00:05Il punto
di Ivan Cardia
per Tuttojuve.com

Veleni inutili per due like in più, l'onestà di Gattuso e il rosso a Benatia. Allegri, la gavetta e un manifesto Champions

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com

Benatia poteva essere espulso. Togliamoci subito il dente: chi chiede onestà intellettuale deve prima darla. E se Mazzoleni avesse deciso di ammonire per la seconda volta il difensore marocchino non vi sarebbe stato nulla di male. Otto volte su dieci, quel cartellino giallo si dà, senza scandali. Resta lo spazio per un minimo di discrezionalità arbitrale, e per la possibilità di fare un’altra scelta, che comunque non è scorretta. Benatia poteva essere espulso, non doveva essere espulso. E Higuain avrebbe potuto comunque tirare meglio quel rigore, o Szczesny non pararlo. È la dottrina dei se e dei ma, quella che storicamente non porta nessuno da nessuna parte.

Tolto il dente, arrivare a sostenere che Milan-Juventus sia stata condizionata in una direzione dalla mancata espulsione di Benatia equivale ad ammettere di non aver visto la partita. O non aver visto, per esempio, la Juve in 10 mettere sotto il Valencia al Mestalla. A San Siro i bianconeri hanno dominato la gara: la migliore della stagione? Forse non a livello tecnico, con ottime probabilità a livello caratteriale. Una volta tanto, la Vecchia Signora è riuscita a chiudere la partita. Comunque leggermente in ritardo, ma di questi tempi meglio di lenta. Se la “sconfitta indolore” col Manchester abbia avuto davvero effetti positivi lo scopriremo più avanti, per ora il più onesto di tutti è stato Gattuso, che ha ammesso la distanza siderale. Chi vuole cospargere di veleni un campionato fin qui senza storia, invece, fa un torto a questo nostro calcio, solo per ottenere un po’ di visibilità in più. È il solito sport di chi la spara più grossa.

L’ha sparata grossa, evidentemente, Higuain nei confronti di Mazzoleni. Il rigore sbagliato e il crollo a livello mentale sono i due grandi limiti della carriera del Pipita, attaccante straordinario sotto qualsiasi altro punto di vista. Premesso questo, l’abbraccio di alcuni ex compagni di squadra è l’abbraccio di tutto il popolo juventino. Prima regola, non sputare sul piatto in cui si è mangiato. La dirigenza ha fatto un passo in avanti nel passaggio da Higuain a Cristiano Ronaldo, ma con l’argentino è stata passione vera e sarebbe stupido rinnegarla.

Nel campionato dei soliti veleni, in cui la Juve per qualcuno va avanti grazie a qualche favore arbitrale, Massimiliano Allegri incassa la stima di tutti i suoi colleghi e vince la quarta Scarpa d’Oro di una carriera che è un inno al merito. Non è casuale che il tecnico livornese abbia ricordato anche i suoi esoneri, nel ricevere il premio: è partito dal basso, Max Allegri, ha fatto la gavetta, s’è conquistato la Juve e ora gli manca soltanto l’ultimo tassello per completare un capolavoro. “Meglio vincere che divertire”: è un manifesto programmatico che ricorda le frasi di Pjanic sul fatto che a giocare bene senza vincere si perde soltanto tempo. Ecco, se si potessero unire le due cose, e magari divertirsi vincendo la Champions, saremmo tutti molto più contenti. Allegri per primo.