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ESCLUSIVA TJ - Jorge Garcia (Diario AS): "Parole Agnelli di marzo punto di non ritorno, speravo in un dialogo e non in una rottura. Superlega? Rischio diventi ICC invernale, su Real-Juve..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 20 aprile 2021, 21:00Esclusive TJ
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Jorge Garcia (Diario AS): "Parole Agnelli di marzo punto di non ritorno, speravo in un dialogo e non in una rottura. Superlega? Rischio diventi ICC invernale, su Real-Juve..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, una delle più importanti firme di Diario As, quotidiano molto autorevole in Spagna, Jorge Garcia, per parlare approfonditamente della Superlega e non solo:

Ti aspettavi potesse esplodere una bomba così grande?

"Me ne sono reso conto quando all'inizio di marzo Andrea Agnelli ha parlato dicendo che 'i flussi di reddito continuano ad essere gravemente colpiti'. Eravamo già ad un punto di non ritorno. La ECA voleva la guerra come risposta ad una situazione finanziaria grave che colpiva, soprattutto, le società più forti. Anche il presidente della Lega spagnola aveva detto che, secondo lui, nessuna squadra spagnola (Real e Barcellona) aveva in questo momento di pandemia la capacità, rispettando le regole del fair play finanziario, di prendere uno come Haaland o Mbappé. Ora tutti conosciamo la risposta".

Che ne pensi della Superlega? Che opinione ti sei fatto?

"Non mi piace il concetto assoluto di Superlega, ma non adoro nemmeno troppo la nuova Champions. Il calcio si è un po' banalizzato, ma é una opinione personale e passionale. Conosco bene la realtà del calcio moderno. In Europa c'è bisogno di cambiamento, le società si sentono imbavagliate dall'UEFA e non era giusto andare avanti cosí. Certo. Ma abbiamo ancora in corso la guerra contro il virus, che lascia una situazione molto devastata. Credo fosse il momento per discutere, non di rompere in tutto e per tutto. Peccato sia cosí".

Sei per la via di mezzo, insomma.

La Superlega parla di tre miliardi e mezzo, dei premi da quattrocento milloni, del miglior calcio possibile, di ricavi e sempre di ricavi. Ma chi controlla davvero la spesa? Chi pensa davvero ai tifosi? A tutti, non solo a quelli di alcuni. Sono d'accordo con Rummenigge, questo non sembra essere la soluzione. E la domanda é, perche questa bomba è scoppiata subito? Perché hanno bisogno di questa rottura immediata con le regole della Uefa? Capisco che per necessità dei club è nata la Superlega, ma speravo in un dialogo per trovare la soluzione più giusta". 

Ti aspetti che entreranno altre squadre? 

"Sì, hanno bisogno di più squadre. Sempre se non diventerà la piccola edizione invernale della International Champions Cup. Sicuramente l'impatto è stato grosso, ma anche la tentazione di mettere le mani su questi ricavi lo è. Vedremo che succederà".

L'Europa del calcio è pronta ad avere un circuito chiuso come accade già con l'Euroleague di Basket?

"Non so se il calcio, in generale, é pronto per avere un circuito chiuso dove non contano i meriti sportivi. E se la idea è quella di andare avanti con questa lega, non sará giusto e nemmeno logico che queste squadre siano anche dentro dei campionati nazionali. Se la Superlega e un’azienda come la NBA é giusto e logico andare avanti con le sue regole a margine degli altri in modo assoluto".  

Ma dei campionati senza le loro squadre di punta sarebbero davvero credibili?

"Sará la realtà in cui vivremo se tutto questo andrà avanti. Triste e malinconico per chi ama il calcio assoluto. Agnelli dice che non dobbiamo guardare il calcio in maniera tradizionale, ma comincio ad avere paura del nuovo. Penso che aspettare un paio di anni per assistere a Real-Juve era eccezionale, sembrava che il mondo si fermasse. In futuro questa sfida potrà capitare in una anonima dodicesima giornata della Superlega senza obiettivi e valore sportivo. Sarà soltanto una partita di ricavi e quello mi fa paura".

Si ringrazia Jorge Garcia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.