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A DOMANDA RISPONDE -  Dybala sarà grande stella, ma cresce un  rammarico. Higuain non ha più tempo da perdere. Richieste Procuratore non stanno né in cielo né in terra. Ecco cosa rischiano Agnelli e la Juve...
lunedì 18 settembre 2017, 01:25Qui Tuttosport
di Xavier Jacobelli
per Tuttojuve.com

A DOMANDA RISPONDE - Dybala sarà grande stella, ma cresce un rammarico. Higuain non ha più tempo da perdere. Richieste Procuratore non stanno né in cielo né in terra. Ecco cosa rischiano Agnelli e la Juve...

Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport-Stadio.

Juve e Napoli hanno reagito subito ai tonfi in Champions League, ma anche l’Inter è a punteggio pieno. Intanto la Lazio vola, il Milan ha ricominciato a vincere e la Roma ingrana. Che cosa sta accadendo in campionato?

“I primi quattro turni del torneo hanno confermato le previsioni della vigilia che parlavano di un torneo molto più equilibrato rispetto agli ultimi sei. Sinora è andata così. Era importante che la Juve, come il Napoli, rispondesse subito sul campo alle critiche meritate per la deludente prova di Barcellona. E non mi stupisce che in copertina ci sia di nuovo Dybala. Ma...”.

Ma?

"I 10 gol dell’argentino, fra Supercoppa e campionato, da un lato confermano che sarà una delle grandi stelle di questa serie A; dall’altro, accrescono il rammarico per la prestazione negativa in Champions League. Io credo che Dybala abbia bisogno soprattutto di una cosa: di non essere più accostato, paragonato, comparato a Messi. Dybala è il miglior talento straniero approdato nel nostro calcio da dieci anni a questa parte, però, per compiere il salto di qualità definitivo, deve risultare determinante anche in Champions League. Sebbene non sia il solo ad avere questo problema".

A chi si riferisce?

“A Higuain. Nel 2016, la Juve ha speso 90 milioni di euro perché l’argentino trascinasse la squadra anche in Europa. Malauguratamente, sinora non è avvenuto. Sono convinto si tratti di una questione di forma non ancora riguadagnata al cento per cento, però, Higuain non ha più tempo da perdere. Anche perché, nel frattempo, ha perso la Nazionale”.

I tifosi della Juve sono stati rinfrancati dalla vittoria sul Sassuolo, dopo avere masticato amaro per la lezione di calcio rimediata al Camp Nou, ma ora sono preoccupati per la piega che ha preso il processo sportivo sula storia dei presunti rapporti non consentiti con gli ultrà accusati di bagarinaggio allo Stadium. Il Procuratore federale ha chiesto 30 mesi di inibizione per Andrea Agnelil, una multa di 50 mila euro per lo stesso, 300 mila euro di multa per la Juve, due partite a porte chiuse, oltre a un’ulteriore gara allo Stadium senza la Curva Scirea. Il 25 settembre verrà emessa la sentenza di primo grado: che cosa pensa della richieste dell’accusa?

“Penso siano sproporzionate, immotivate, spropositate. Penso non stiano né in cielo né in terra, perché si basano soltanto su indizi e non su prove, riscontri, conferme concrete dell’impianto accusatorio.  Nessun, sottolineo nessun tesserato Juve è stato coinvolto nel processo penale, se non in qualità di testimone. Per non dire delle cantonate prese e smascherate, come attribuire ad Agnelli un’intercettazione telefonica che non lo riguardava affatto. Potremmo andare avanti per ore. Voglio solo sperare si avveri la promessa formulata dal presidente del collegio giudicante, quando ha affermato: "La sentenza sarà equa”. Staremo a vedere”.

Che cosa rischia Agnelli? Che cosa rischia la Juve? 

"Se il presidente fosse inibito, dovrebbe scontare subito la sanzione, anche in caso di appello. Tuttavia, resterebbe in carica perché toccherebbe a lui decidere se sospendersi: mi stupirei molto se lo facesse, di fronte a un atto di palese ingiustizia. L’inibizione temporanea non prevede la decadenza dalla carica, ma "il divieto di rappresentare il club in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale; il divieto di partecipare a qualsiasi attività degli organi federali; il divieto di accesso agli spogliatoi in occasione di gare ufficiali o anche amichevoli in ambito Figc con eventuale richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa; il divieto di partecipare a riunioni con tesserati Figc o con agenti di calciatori". Non ci sarebbe nessuna ripercussione a livello Eca, l’Associazione Europea dei Club, della quale Agnelli è stato appena eletto presidente: si tratta di un sindacato autonomo e privato. Quanto all’estensione dell’inibizione all’Uefa e alla Fifa, la Figc potrebbe richiederla solo dopo il terzo grado di giudizio e se l’Uefa l’accettasse, Agnelli rimarrebbe comunque nell’Esecutivo, pur senza esercitare le funzioni previste dall’incarico. In nessun caso, poi, Agnelli decadrebbe dall’incarico di presidente della Juve, nemmeno se dopo il terzo grado di giudizio fosse condannato a più di un anno di inibizione. Sarebbe ineleggibile per le cariche federali in un periodo di dieci anni, a meno che non venisse riabilitato. Ma qui, da riabilitare c’è il senso degli appassionati per l’equità della giustizia sportiva. E’ auspicabile che il collegio giudicante bocci le richieste dell’accusa. Se così fosse, il minimo che, chi l’ha sostenuta, dovrebbe fare, sarebbe andarsene a casa”.