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Le grandi trattative della Lazio - 1996, l'estate di Nedved: una storia finita con l'inganno...TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 6 aprile 2020, 18:30Serie A
di Riccardo Caponetti

Le grandi trattative della Lazio - 1996, l'estate di Nedved: una storia finita con l'inganno...

Sergio Cragnotti per la Lazio è stato e sarà il personaggio dei grandi investimenti, delle spese folli. Ma non solo, sarebbe riduttivo, perché l’ex presidente biancoceleste era anche molto lungimirante, tanto che fu il primo a quotare una società di calcio in borsa. Così accanto agli acquisti da capogiro, su cifre impensabili (si vedano i 116 miliardi per Crespo), ci sono anche colpi da vero intenditore: uno su tutti, Pavel Nedved. La furia ceca, Pallone d’Oro nel 2003 con la Juventus, preso nell’estate del 1996 per 8 miliardi di lire dallo Sparta Praga. Pochi, decisamente, per un centrocampista completo che marchierà con il suo nome la propria epoca. Visionato già durante la stagione precedente, Nedved strega la Lazio nell’Europeo in Inghilterra di giugno, dove aiuta la Repubblica Ceca ad arrivare in finale, persa contro la Germania al Golden Gol. Aveva 26 anni nel ’96 e a Roma trova subito un ambiente che lo coccola, in cui si sente a proprio agio. Nella prima stagione le presenze sono 38, con 10 gol e 1 assist. L’anno dopo diventano 43, con 15 reti segnate, mentre nel 1998-99 entra nella storia perché, nonostante due infortuni avuti durante l’annata, segna il gol decisivo nella finale dell’ultima edizione della Coppa delle Coppe. Un destro al volo da fuori area, per il 2-1 contro il Maiorca al Villa Park di Birmingham. La concorrenza in quella Lazio era altissima, con tanti campioni in rosa, ma mister Eriksson a Nedved non rinuncia quasi mai. Nell’agosto seguente vince la Supercoppa Europea contro il Manchester e nel maggio del 2000 arriva a conquistare anche il tanto sognato Scudetto ai danni della Juventus, di cui attualmente è vice-presidente.



Rimarrà a Roma un altro anno, prima di lasciare la Lazio. Gioca in totale 210 gare, conquistando quasi tutti i trofei possibili e segnando anche 51 gol (fino al 2014 è stato il centrocampista bianccoeleste più prolifico con 11 gol in campionato: record poi battuto da Candreva). Nell'estate del 2001 va alla Juventus, in un'operazione da 70 miliardi di lire che ancora oggi è avvolta da un alone di mistero. Perché Nedved in bianconero non ci voleva andare: "Cragnotti andò a Torino per parlare con Luciano Moggi. Ci fu una trattativa e dopo un pò il presidente trovò l’accordo per la cessione di Pavel, intorno ai 70 miliardi. - svelò qualche tempo fa Nello Governato,allora ds della Lazio - Al ritorno a Roma Cragnotti avvisò Nedved che aveva trovato l’accordo, ma non ne volle sapere. Il ceco stava bene alla Lazio e non voleva andare via, tanto che il presidente prese atto e da lì a poco, facemmo firmare il rinnovo del contratto a Pavel per cinque anni, fino al 2006, a cifre importanti (7 miliardi)". Tra questo e la firma sul contratto con la Vecchia Signora si inserisce Luciano Moggi, che con l’inganno porta Nedved a Torino, in un incontro che sarebbe dovuto essere segreto ma invece viene diramato ai media. “Lasciai passare un paio di settimane e gli telefonai da Praga: gli spiegai che i campi da golf, bellissimi, c’erano anche al Parco della Mandria, dove risiedeva il dottor Umberto Agnelli, e l’invitai almeno a visitarli in segreto, per poi decidere con tranquillità il suo futuro. Accettò con cortesia ed organizzai un volo privato, però non mantenni il segreto: sparsi la voce tra i giornalisti, all’aeroporto c’erano fotografi e telecamere”, racconterà in seguito l’ex dirigente della Juventus, che con la sua trovata provocò una rottura tra il ceco e la Lazio. Finisce così una storia d'amore durata cinque anni, con Moggi che riuscì a portarsi a casa il centrocampista che nel 2003 verrà eletto da France Football come il miglior giocatore del mondo.