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...con Luciano Moggi
“Inter, idee erano altre.Ma Conte resta e l’anno prossimo sarà quello più importante.Torino, quanti errori! Vagnati?I risultati non lo aiutano.Petrachi?Roma difficile, comandano a Londra e negli USA”
“L’Inter? Era partita con altre idee... Ma ha avuto tanti infortuni soprattutto a centrocampo. Sino al lockdown aveva fatto lo stesso cammino della Juve, ciò che è accaduto dopo potrebbe dipendere anche dalla preparazione. Un conto è fermarsi a giugno e un altro riprendere dopo i richiami della preparazione”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex dg della Juventus, Luciano Moggi.
Voci di corridoio sussurrano l’addio di Conte a fine anno.
“Lo escludo categoricamente. Conte lo stanno accontentando in tutto. Certamente il primo anno è sempre il più difficile, il prossimo sarà quello più importante”
E al Torino che succede?
“Urbano Cairo era cosciente, secondo me si è battuto per questo per non far riprendere il campionato. C’è stata una rivoluzione: quando hai un direttore sportivo che viene dalle giovanili e lo promuovi poi lo fai tornare indietro e ne prendi un altro qualcosa non va. C’è stata una serie di errori”.
E anche il nuovo direttore, Vagnati, non aveva alle spalle grandi risultati nell’ultimo periodo alla SPAL.
“Mi sembra che i risultati non lo aiutino...”.
Petrachi a Roma ha fallito?
“Non era preparato a ciò che succede alla Roma. Con il Torino aveva fatto molto bene. È un dirigente da apprezzare per quanto fatto a Torino, Roma è un ambiente troppo difficile. Contano in due: uno sta a Londra e un altro in America”.
E se quello che sta a Londra, Baldini, ci mettesse la faccia in prima persona?
“A Roma è già stato ed è dovuto andare via. È una situazione anomala”.
Ha svoltato invece il Milan.
“Dopo il lockdown ha fatto il contrario dell’Inter. Evidentemente ha svolto una preparazione graduale dimostrando anche una certa qualità. Non vorrei che facessero come quando hanno cacciato Gattuso per prendere Giampaolo”
Eppure Rangnick è in agguato...
“Manterrei l’allenatore attuale... Cambiando correrebbero un grande rischio. Il Milan sta facendo un grande campionato”.
E Ibra?
“Andrà via. Quando dice le cose le fa”.
Voci di corridoio sussurrano l’addio di Conte a fine anno.
“Lo escludo categoricamente. Conte lo stanno accontentando in tutto. Certamente il primo anno è sempre il più difficile, il prossimo sarà quello più importante”
E al Torino che succede?
“Urbano Cairo era cosciente, secondo me si è battuto per questo per non far riprendere il campionato. C’è stata una rivoluzione: quando hai un direttore sportivo che viene dalle giovanili e lo promuovi poi lo fai tornare indietro e ne prendi un altro qualcosa non va. C’è stata una serie di errori”.
E anche il nuovo direttore, Vagnati, non aveva alle spalle grandi risultati nell’ultimo periodo alla SPAL.
“Mi sembra che i risultati non lo aiutino...”.
Petrachi a Roma ha fallito?
“Non era preparato a ciò che succede alla Roma. Con il Torino aveva fatto molto bene. È un dirigente da apprezzare per quanto fatto a Torino, Roma è un ambiente troppo difficile. Contano in due: uno sta a Londra e un altro in America”.
E se quello che sta a Londra, Baldini, ci mettesse la faccia in prima persona?
“A Roma è già stato ed è dovuto andare via. È una situazione anomala”.
Ha svoltato invece il Milan.
“Dopo il lockdown ha fatto il contrario dell’Inter. Evidentemente ha svolto una preparazione graduale dimostrando anche una certa qualità. Non vorrei che facessero come quando hanno cacciato Gattuso per prendere Giampaolo”
Eppure Rangnick è in agguato...
“Manterrei l’allenatore attuale... Cambiando correrebbero un grande rischio. Il Milan sta facendo un grande campionato”.
E Ibra?
“Andrà via. Quando dice le cose le fa”.
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