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Il Napoli è sottovalutato in ottica Scudetto?
Otto gol fatti e zero subiti. Una squadra spumeggiante con Victor Osimhen in campo e il termine 'prudenza' come parola d'ordine. Serve equilibrio. Gattuso l'ha ripetuto e ribadito sia dopo il 2-0 contro il Parma che dopo i sei gol rifilati al Genoa. Non ha torto, e in questo senso non c'è da farsi distrarre da due risultati che, però, denotano un importante cambio di passo rispetto alla passata stagione.
Non bisogna lasciarsi distrarre dai numeri. E quindi nemmeno dai zero gol segnati da Osimhen, il grande acquisto di questa estate. E' lui l'uomo chiave anche se non è lui a segnare, è lui a dare profondità e imprevedibilità alla squadra e il cambio di passo col suo ingresso in campo è subito risultato. Nella seconda parte della scorsa stagione, quando i problemi di spogliatoio erano rientrati e Gattuso aveva iniziato a incidere sull'andamento della squadra, era emerso chiaramente il problema principale di questo Napoli: non riuscire a capitalizzare il possesso palla, non riuscire a dare imprevedibilità al gioco negli ultimi 30 metri. Questo perché Milik era centravanti diverso, più di raccordo che di profondità. Spazi che invece riesce ad aggredire benissimo Osimhen, che (per ora) non segna ma fa segnare. Ed esalta le caratteristiche e la verve realizzativa degli altri, su tutti Hirving Lozano.
Ma questo Napoli è squadra sottovalutata in chiave Scudetto? Anche qui, Gattuso predica calma. E fa bene, perché Parma e Genoa sono ancora cantieri aperti e i test, quelli probanti, devono ancora arrivare. Devono arrivare, soprattutto, i crash test per la fase difensiva, quelle squadre in grado di mettere sotto pressione una squadra sbilanciata in avanti col passaggio al 4-2-3-1 e senza incontristi di ruolo. "Se tieni il pallone per 90 minuti, sei sicuro che l'avversario non segnerà mai un gol", diceva Nils Liedholm. E il Napoli nelle prime due uscite ha avuto il controllo del gioco e del pallone. Cosa accadrà, invece, quando la squadra di Gattuso sarà costretta a lasciare il pallino del gioco agli avversari? Oggi il grande dilemma è questo. Perché se la fase difensiva si mostrerà solida anche contro squadre che dominano la partita, allora a Napoli quest'anno ci sarà da divertirsi.
Non bisogna lasciarsi distrarre dai numeri. E quindi nemmeno dai zero gol segnati da Osimhen, il grande acquisto di questa estate. E' lui l'uomo chiave anche se non è lui a segnare, è lui a dare profondità e imprevedibilità alla squadra e il cambio di passo col suo ingresso in campo è subito risultato. Nella seconda parte della scorsa stagione, quando i problemi di spogliatoio erano rientrati e Gattuso aveva iniziato a incidere sull'andamento della squadra, era emerso chiaramente il problema principale di questo Napoli: non riuscire a capitalizzare il possesso palla, non riuscire a dare imprevedibilità al gioco negli ultimi 30 metri. Questo perché Milik era centravanti diverso, più di raccordo che di profondità. Spazi che invece riesce ad aggredire benissimo Osimhen, che (per ora) non segna ma fa segnare. Ed esalta le caratteristiche e la verve realizzativa degli altri, su tutti Hirving Lozano.
Ma questo Napoli è squadra sottovalutata in chiave Scudetto? Anche qui, Gattuso predica calma. E fa bene, perché Parma e Genoa sono ancora cantieri aperti e i test, quelli probanti, devono ancora arrivare. Devono arrivare, soprattutto, i crash test per la fase difensiva, quelle squadre in grado di mettere sotto pressione una squadra sbilanciata in avanti col passaggio al 4-2-3-1 e senza incontristi di ruolo. "Se tieni il pallone per 90 minuti, sei sicuro che l'avversario non segnerà mai un gol", diceva Nils Liedholm. E il Napoli nelle prime due uscite ha avuto il controllo del gioco e del pallone. Cosa accadrà, invece, quando la squadra di Gattuso sarà costretta a lasciare il pallino del gioco agli avversari? Oggi il grande dilemma è questo. Perché se la fase difensiva si mostrerà solida anche contro squadre che dominano la partita, allora a Napoli quest'anno ci sarà da divertirsi.
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