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Da colpi Scudetto a croce sul presente. Il paradosso degli errori e dei giudizi su Vidal e Kolarov
Chi di professione fa il veggente a posteriori dice che financo il Milan è da Scudetto e che l'Inter rischia di traballare. Però per esser più realisti del re e non i saltacarro al primo scossone, alla fine delle danze del mercato chiunque indicava la formazione di Antonio Conte come prima anti Juventus se non pure alla pari o addirittura superiore. Una formazione cotta e mangiata, creata da Giuseppe Marotta e Piero Ausilio a immagine e somiglianza di Antonio Conte per essere vincente nel presente. Per questo i senatori, il mercato vintage, uomini con la bacheca gonfia ma non con la pancia piena. Arturo Vidal in copertina, seppur medaglia allo scadere, Aleksandar Kolarov come manifesto a giochi non ancora fatti. Per questo il riscatto di Alexis Sanchez e pure l'arrivo di Matteo Darmian. Achraf Hakimi come eccezione ma solo all'anagrafe, perché reduce da Madrid e soprattutto dai fasti di Dortmund.
La croce sul presente Scacchiera sul tavolo ma giù tutti i pedoni, alla prima mossa sbagliata. Le innegabili colpe sull'azione e sulle partite, delicate, contro Milan e Borussia Monchengladbach, di Aleksandar Kolarov e Arturo Vidal, hanno già fatto scalpore. Sono entrambi sul banco degli imputati per degli episodi, perché il quid che dovevano portare per adesso è stato un minus. Però c'è tempo, sebbene in questa stagione tutto scorra non certo in modo fluido, altro che Panta Rei. Piuttosto Carpe Diem, e gli attimi sono fatti dalle virtù proprie ma anche dagli errori altrui, come sanno bene Milan e 'gladbach.
Processi senza senso I processi e i bilanci ora hanno poca ragion d'essere. Kolarov è stato voluto da Conte, Vidal è stato voluto da Conte. Marotta e Ausilio, nella riunione plenaria di Villa Bellini, hanno seguito la linea studiata insieme a Steven Zhang. Un'Inter cotta e mangiata, pronta subito, senza aspettare cicli e salite. Acquisti d'esperienza per far sì che questa stagione possa essere quella del ritorno alla gloria. Certi inciampi non aiutano ma la formazione nerazzurra resta una delle grandi favorite in Italia e il mercato fatto d'estate ha avuto una sua logica. Solo il tempo dirà se sarà giusto, sbagliato, o se quel che è stato fatto non ha avuto ragion d'essere perché la Juventus sarà rimasta un'irraggiungibile chimera.
La croce sul presente Scacchiera sul tavolo ma giù tutti i pedoni, alla prima mossa sbagliata. Le innegabili colpe sull'azione e sulle partite, delicate, contro Milan e Borussia Monchengladbach, di Aleksandar Kolarov e Arturo Vidal, hanno già fatto scalpore. Sono entrambi sul banco degli imputati per degli episodi, perché il quid che dovevano portare per adesso è stato un minus. Però c'è tempo, sebbene in questa stagione tutto scorra non certo in modo fluido, altro che Panta Rei. Piuttosto Carpe Diem, e gli attimi sono fatti dalle virtù proprie ma anche dagli errori altrui, come sanno bene Milan e 'gladbach.
Processi senza senso I processi e i bilanci ora hanno poca ragion d'essere. Kolarov è stato voluto da Conte, Vidal è stato voluto da Conte. Marotta e Ausilio, nella riunione plenaria di Villa Bellini, hanno seguito la linea studiata insieme a Steven Zhang. Un'Inter cotta e mangiata, pronta subito, senza aspettare cicli e salite. Acquisti d'esperienza per far sì che questa stagione possa essere quella del ritorno alla gloria. Certi inciampi non aiutano ma la formazione nerazzurra resta una delle grandi favorite in Italia e il mercato fatto d'estate ha avuto una sua logica. Solo il tempo dirà se sarà giusto, sbagliato, o se quel che è stato fatto non ha avuto ragion d'essere perché la Juventus sarà rimasta un'irraggiungibile chimera.
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