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Pelè dice 80 - I suoi Mondiali: nel 70 Cagliari e Feyenoord campione d'Europa
Oggi Pelè compie 80 anni? Com'era il calcio quando vinceva le tre Coppe del Mondo dal 1958 al 1970? L'unico Mondiale mancato è quello 1966 dove un infortunio lo faceva giocare zoppicante e perdente di fronte a Eusebio, perla nera del calcio portoghese.
1958
A vincere lo Scudetto, uno dei tantissimi della sua storia, è stata la Juventus di Charles e Sivori, primo e terzo nella classifica cannonieri inframezzati solo da Eddie Firmani della Sampdoria.
La formazione tipo: Mattrel, Corradi, Ferrario, Garzena, Nicolé, Emoli, Boniperti, Colombo, Stacchini, Charles, Sivori.
La Champions League invece va al solito Real Madrid, che non ha ancora l'idolo ungherese Puskas, ma già Kopa, Santisteban, il mitico Di Stefano e l'ala Francisco Gento.
La formazione tipo: Adelarpe, Atienza, Santamaria, Lesmes, Santisteban, Zarraga, Kopa, Joselito, Di Stefano, Rial, Gento.
1962
A tingere il tricolore sulle proprie maglie è il Milan di José Altafini, vero alter ego dell'epoca di Pelè, con Rivera e Danova come mezz'ali, un Trapattoni a metà campo, oltre al solito Maldini - al tempo Cesare - in mezzo alla difesa. Ovviamente il goleador principe della A è Altafini, poi Milani e Hitchens.
La formazione tipo: Ghezzi; David, Maldini, Radice, Salvadore, Trapattoni, Sani, Rivera, Danova, Altafini, Barison
Alza la Champions League, invece, il Benfica di Eusebio. La Perla Nera, originario dell'Angola, centravanti inarrestabile di un Portogallo che era l'antenato di quello con Cristiano Ronaldo.
La formazione tipo: Costa Pereira, Mario Joao, Germano, Angelo Martins, Cavém, Cruz, José Augusto, Eusebio, Aguas, Coluna, Simoes.
1970
Un crack nel calcio. Perché arriva primo il Cagliari di Manlio Scopigno, mago della tattica, con Rombo di Tuono Gigirriva come centravanti, Gori come spalla e il solito Domenghini, vittorioso in qualsiasi competizione tranne il Mondiale, come ala. Dietro Albertosi in porta, ma anche Niccolai, ricordato più per gli autogol che per lo Scudetto della storia.
La formazione tipo: Albertosi; Tomasini, Martiradonna, Niccolai, Zignoli, Cera, Greatti, Nené, Domenghini, Gori, Riva
Annata strana e straordinaria, perché a vincere la Champions League è il Feyenoord degli improvvidi e non, magari, l'Ajax di Cruijff. Fuori Ruud Geels in finale, pure se capocannoniere della competizione, la decide Kindvall con una rete ai supplementari, contro il Celtic.
La formazione tipo: Graafland, Romejin, Laseroms, Israel, van Duivenbode, Hasil, Jansen, van Hanegem, Wery, Kindvall, Moulijn.
1958
A vincere lo Scudetto, uno dei tantissimi della sua storia, è stata la Juventus di Charles e Sivori, primo e terzo nella classifica cannonieri inframezzati solo da Eddie Firmani della Sampdoria.
La formazione tipo: Mattrel, Corradi, Ferrario, Garzena, Nicolé, Emoli, Boniperti, Colombo, Stacchini, Charles, Sivori.
La Champions League invece va al solito Real Madrid, che non ha ancora l'idolo ungherese Puskas, ma già Kopa, Santisteban, il mitico Di Stefano e l'ala Francisco Gento.
La formazione tipo: Adelarpe, Atienza, Santamaria, Lesmes, Santisteban, Zarraga, Kopa, Joselito, Di Stefano, Rial, Gento.
1962
A tingere il tricolore sulle proprie maglie è il Milan di José Altafini, vero alter ego dell'epoca di Pelè, con Rivera e Danova come mezz'ali, un Trapattoni a metà campo, oltre al solito Maldini - al tempo Cesare - in mezzo alla difesa. Ovviamente il goleador principe della A è Altafini, poi Milani e Hitchens.
La formazione tipo: Ghezzi; David, Maldini, Radice, Salvadore, Trapattoni, Sani, Rivera, Danova, Altafini, Barison
Alza la Champions League, invece, il Benfica di Eusebio. La Perla Nera, originario dell'Angola, centravanti inarrestabile di un Portogallo che era l'antenato di quello con Cristiano Ronaldo.
La formazione tipo: Costa Pereira, Mario Joao, Germano, Angelo Martins, Cavém, Cruz, José Augusto, Eusebio, Aguas, Coluna, Simoes.
1970
Un crack nel calcio. Perché arriva primo il Cagliari di Manlio Scopigno, mago della tattica, con Rombo di Tuono Gigirriva come centravanti, Gori come spalla e il solito Domenghini, vittorioso in qualsiasi competizione tranne il Mondiale, come ala. Dietro Albertosi in porta, ma anche Niccolai, ricordato più per gli autogol che per lo Scudetto della storia.
La formazione tipo: Albertosi; Tomasini, Martiradonna, Niccolai, Zignoli, Cera, Greatti, Nené, Domenghini, Gori, Riva
Annata strana e straordinaria, perché a vincere la Champions League è il Feyenoord degli improvvidi e non, magari, l'Ajax di Cruijff. Fuori Ruud Geels in finale, pure se capocannoniere della competizione, la decide Kindvall con una rete ai supplementari, contro il Celtic.
La formazione tipo: Graafland, Romejin, Laseroms, Israel, van Duivenbode, Hasil, Jansen, van Hanegem, Wery, Kindvall, Moulijn.
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