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TMW RADIO - Asta: "Torino, non devi subire la Juventus. Ripartirei da Singo, Edera e Millico"TUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Venezia/Fotolive
venerdì 4 dicembre 2020, 18:35Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Asta: "Torino, non devi subire la Juventus. Ripartirei da Singo, Edera e Millico"

Antonino Asta intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Antonino Asta si è collegato in diretta con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dal derby di Torino: "Questo campionato è bellissimo, difficile e particolare: tutto è possibile, ogni risultato può arrivare. Il derby è sempre una partita a parte, e ogni tifoso del Torino si augura sorprese, perché è dal 2015 che non vince un derby, e anche prima da tanti anni di massimo pareggi. Domani è un'occasione da provare a sfruttare al meglio".

Quali sono i problemi del Torino?
"Questo vale per ogni azienda, ci sono reparti nei quali si può capire cosa non va. C'era stato un momento negativo, poi la risalita con Ventura, ma bene anche dopo con Mazzarri. Gli ultimi due anni, diciamo, sono un po' passati nell'ombra. Mi spiace che il Torino non riesca a stare là davanti con maggiore continuità: bisogna ritrovare i valori di questa maglia, che è diversa da altre. Sarebbe troppo facile individuare un solo problema e un solo colpevole: oggi si è tornato indietro al passato, ma ci sono comunque alcuni singoli come Singo, Edera e Millico dai quali provare a ricominciare".

L'avete fatto esordire lei e Longo, il giovane Singo. Ce lo racconta?
"Nessuno conosceva questo classe 2000, che ha fatto vedere belle cose. Ovviamente, conoscendolo, non mi stupisce: non so cosa farà nella carriera ma anche in allenamento si vedevano quelle grandi qualità. Madre Natura gli ha dato una grande facilità di corsa e resistenza, ovviamente deve migliorare ancora tantissimo. Un ragazzo umile e intelligente, che a mio avviso ha ancora un potenziale inespresso che ha del clamoroso. Per alcune cose è un po' sfrontato, ricordo che a fine allenamento lo prendevo da parte, a volte mi cercava lui. Sembrava non potesse fare l'ultimo passaggio, ma sta esplodendo: molto bene. Discreto anche nel mettere i cross e nella fase difensiva, visto che nasce come difensore centrale per una difesa a tre, sul centro-destra. Ovviamente rende al meglio sulla fascia perché gli piace spingere, e come quinto è molto meglio rispetto che in una difesa a quattro. Ne sentiremo parlare, spero, perché lo merita".

Quando riguarda quel 3-3 nel derby con la Juve, cosa ripensa di Asta?
"Non avevo grandi qualità tecniche, ma un derby è particolare e guai a chi dice che è una partita come le altre. Quella volta ci siamo detti: ok, possiamo anche perdere, ma dobbiamo fargli sudare sette camicie. Deve essere così anche oggi, quello vuole la gente per provare a sopperire nel gap tecnico: voglia, determinazione, spirito di sacrificio".

Come valuta l'inizio di Giampaolo?
"Parliamo di un allenatore che ha sempre fatto giocare bene le sue squadre, apprezzato da addetti ai lavori e non solo. La situazione è particolare, i risultati sono decisivi ma giocando così sono sicuro che arriveranno: le prestazioni le ho viste, manca quel qualcosa in più per fare il salto e venirne fuori".


Il Torino è costruito per giocare a tre dietro?
"Aveva iniziato Ventura, aveva proseguito Mazzarri... Certi giocatori, parlando di caratteristiche, sono per quello schema. O hai la forza di volerli cambiare, e quindi modificare l'ossatura, oppure c'è il bisogno di trovare una soluzione diversa in altro modo. Giampaolo deve comunque mantenere il suo stile di gioco, perché anche il 3-5-2 ognuno lo fa in un modo diverso. Comunque sì, è da un periodo medio-lungo che il Torino è costruito così".

Dove deve migliorare ancora Belotti?
"Dall'attaccante uno si aspetta sempre di più, ma lui fa gli straordinari perché è molto bravo anche a tornare indietro e sacrificarsi: quando si parla di squadra, è giusto che anche l'attaccante dia una mano. Più il tempo passa, più lo vedo migliorare in aspetti dove prima ancora non c'era del tutto, come la protezione della palla. Però gli vediamo fare tante cose, acrobazie comprese: sta diventando un giocatore davvero completo a 360 gradi. In questo momento davvero da top, giusto che il Toro speri di tenerlo più a lungo possibile".

Inter o Juventus ad un certo punto metteranno una marcia superiore?
"Da tifoso spero di no... Però se si pensa al campionato, a mio avviso forse i valori non verranno fuori come in passato, e in qualche modo me lo auguro. Vediamo ad esempio il Milan che sta facendo qualcosa di straordinario: oltre a far risultato, giocano pure bene. Stiamo vedendo quello che è mancato negli ultimi anni, vuoi perché la Juve era troppo più forte o le avversarie non all'altezza. Ma voglio citare anche Bologna e Verona, che da qui alla fine secondo me possono fare qualcosa".

Qual è il punto debole della Juventus che il Torino dovrebbe sfruttare?
"Il suo punto di forza sta in alcuni giocatori incredibili: Pirlo cerca di non dare riferimenti agli avversari con rotazioni e movimenti. Il Toro potrebbe magari provare a sfruttare i momenti in cui qualcuno non sarà al posto giusto, visto che la Juve prova a recuperare palla alto: così c'è possibilità di essere pratici. La speranza, poi, è che non subiscano il derby, perché la Juventus prima o poi una giocata la trovi. Devi provare a punzecchiarli".

La carriera di Pessina dove può portarlo?
"Ormai l'Atalanta è a tutti gli effetti una squadra importante e possiamo dirlo. Come pensiero, è in un top club: il ragazzo l'ho visto crescere e debuttare, ci sono molto affezionato. Già da ragazzino aveva un'intelligenza tattica incredibile, tanto che gioca da play. A Verona ha fatto benissimo pure da trequartista, e non me l'aspettavo... La sua vera qualità, comunque, è davvero l'intelligenza e il saper scegliere le giocate".