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Come Andrea Pirlo ha fatto diventare Danilo il David Alaba della JuventusTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
sabato 28 novembre 2020, 12:00Serie A
di Marco Conterio

Come Andrea Pirlo ha fatto diventare Danilo il David Alaba della Juventus

La storia della Juventus di Andrea Pirlo, attesa, osservata e vivisezionata, ne nasconde una meno affascinante ma fondamentale. Danilo è l'uomo più importante per l'allenatore bianconero. Sì, quello che sembrava un terzino misterioso, anche se la verità è che i problemi fisici che lo hanno afflitto silenziosamente per una stagione ne hanno impedito l'esplosione e la continuità durante la gestione di Maurizio Sarri. Proprio quel giocatore dal pedigree importante ma dal rendimento alterno: Real Madrid, Manchester City, Brasile. L'Olimpo del calcio, eppure alla Juventus è sembrato uno dei tanti, se non un mistero. Che Pirlo ha saputo risolvere, in pochi passi. Ma decisivi.

L'Alaba bianconero Il paragone che sembra più appropriato è quello con David Alaba. Che era un terzino, che è diventato dapprima con Pep Guardiola e sublimato dalle gestioni successive, ultima quella con Hans Flick, un giocatore completo e totale. Centrale a due, a tre, interno, esterno. Certamente diverso da Philipp Lahm, differente da esempi che potrebbero arrivare da altri paesi come il mediano che s'abbassa, vedi Javier Mascherano o Marquinhos, o dal centrocampista che va esterno, come Sergi Roberto. Alaba è il terzino, è il centrale, con licenza non solo d'impostare ma anche di andare a cercare gli spazi in mezzo al campo quando gioca esterno e d'allargarsi quando è in mezzo. Di creare superiorità numerica, d'impostare, di arrivare addirittura al limite dell'are avversaria. Ecco. Le ultime uscite della Juventus, questo raccontano. Di un Danilo sempre più centrale nel gioco grazie alla sua intelligenza e duttilità, e ovviamente alle sue conoscenze.


Malato di tattica Danilo è ossessionato dalla tattica. Cerca d'apprendere tutto rapidamente e in modo avido. Studia gli allenatori e il calcio, per questo in Brasile c'è chi già predice per lui un futuro da grande manager. Per adesso è uno studente modello e con Andrea Pirlo spesso discute di modi e metodi, anche grazie al decisivo apporto di Igor Tudor. E' quello che un tempo, prima degli staff tout court, sarebbe stato definito l'allenatore in campo. O forse anche oggi, perché è l'equilibratore che ha garantito, e sta garantendo, differenti soluzioni tattiche sia dal 1' che a gara in corso alla Juventus. Come Alaba al Bayern.