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TMW RADIO - Amelia: "Gattuso non ha colpe. Roma-Dzeko, l'unica soluzione è ricucire"TUTTO mercato WEB
lunedì 25 gennaio 2021, 18:43Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Amelia: "Gattuso non ha colpe. Roma-Dzeko, l'unica soluzione è ricucire"

Marco Amelia intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex portiere Marco Amelia è intervenuto in diretta su TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Di questo girone d'andata mi hanno colpito le tante squadre là davanti in pochi punti, ed è bello rivedere tante squadre in lotta per il campionato. La cosa migliore di questa prima parte di stagione, che viene dopo un periodo particolare, di grande difficoltà per tutti. Forse anche questo ha reso più equilibrato un girone col Milan super-protagonista e l'Inter che può tornare a lottare per i vertici ma anche tutte le altre lì agganciate. Dopo le prime difficoltà si sta ritrovando anche la Juventus e sta tornando tra le favorite per lo Scudetto".

L'andamento ondivago sembra comune a tutta Europa: anche il ritorno sarà così.
"Quando c'è apertura a ogni possibile risultato e situazione, tutto è reso più bello e inaspettato. Questo sta succedendo in tutti i migliori campionati europei, lo spettacolo è maggiore, anche se rimane il dispiacere dei tifosi che non sono allo stadio, renderebbero più bella la partita. Il calcio è dei tifosi, l'atmosfera dipende dall'ambiente che si viene a creare grazie alle tifoserie".

Sorpreso dall'esonero di Lampard al Chelsea?
"Da fuori sì, dico che non me l'aspettavo. Sono rimasto a bocca aperta, anche se non conosco le dinamiche all'interno che hanno portato a questo: se il Chelsea ha preso questa decisione è perché ci ha pensato più volte. Frank però ha allenato molto bene sia al Derby che lo scorso anno a Londra, dove ha gestito al meglio le difficoltà con una squadra molto, molto giovane. Quest'anno hanno iniziato con qualche difficoltà, ma stava portando avanti un programma di crescita per tutti: inserendo tanti giovani da altri campionati, non è facile vederli trovare subito il giusto feeling e qualche risultato negativo può arrivare. Certo, il club ha grandissima esperienza nel prendere decisioni e in passato ha gestito allenatori come Mourinho, Benitez e Ancelotti: avranno le loro motivazioni per l'esonero, che andremo a capire poi nel tempo".

Come può la Roma sostituire Dzeko?
"Eh, non è facile perché è uno degli attaccanti più forti in circolazione. Le parti in causa dovrebbero fare ognuna un passettino indietro, perché il campionato che sta portando avanti la Roma è ottimo, nonostante il derby perso e varie situazioni extra-calcistiche. I giocatori stanno rendendo al meglio, anche i nuovi arrivati: io vedo solo la soluzione di andarsi incontro per ricucire questa frattura che sta creando negatività in un ambiente che già vive su equilibri molto stretti, e a cui serve serenità e tranquillità per essere protagonista nella seconda parte di campionato".

Come fa Ballardini ad avere sempre questo impatto?
"Per il suo modo di fare, di approcciarsi ai giocatori. Faccio fatica a trovare qualcuno allenato da lui che ne parli male, e questo vuol dire tanto. Nella sua carriera ha ottenuto in meno di quanto fosse in grado, ha capacità e competenze incredibili e le ha sempre dimostrate. Anche nell'anno in cui eravamo a Palermo è subentrato alla seconda giornata, senza fare il pre-campionato, e comunque abbiamo fatto una bella stagione. Ha fatto bene anche alla Lazio e poi al Genoa, per me avrebbe meritato di più e, anche da ex genoano, mi auguro porti la squadra alla salvezza così da togliersi altre soddisfazioni, dato che lo reputo tra i migliori in circolazione. Il modo di fare coi giocatori fa sempre la differenza. Ha anche uno staff di collaboratori bravissimi, che lo seguono anche sul lato atletico così da completare Ballardini".


Il nuovo miracolo della Serie A è l'Hellas Verona?
"Grande lavoro da parte di Juric e della società. Cambiano i giocatori ma non sostanza e filosofia della squadra: il Verona vive sulle sembianze dell'Atalanta, anche perché Juric calcisticamente e come allenatore nasce con Gasperini, e ha molto di lui. Soprattutto nell'intensità atletica che mettono, con la quale colmano i limiti tecnici che potremmo vedere sulla carta. Juric si merita questo risultato, anche perché non viene quasi mai nominato ma sta facendo ottime cose da anni".

Il ciclo Atalanta pare tutt'altro che in fondo.
"Come società hanno fatto un grandissimo lavoro, dalla B alla A e poi le basi per crescere, scegliendo un allenatore come Gasperini che ha alzato il livello e portato la Dea tra le più belle realtà del calcio italiano. La forza sta nelle decisioni che prende la società, la questione Papu ha dato forza al mister, nonostante il dispiacere. La squadra, di fronte a questo, è andata forte: una scelta contraria avrebbe portati a cambiamenti da ogni punto di vista e le situazioni non sarebbero poi state le stesse. Merito ai loro dirigenti per come hanno gestito la cosa, in altre piazze avrebbero rischiato di far crollare i castelli costruiti nei vari progetti".

Dove sono le responsabilità di Gattuso nel momento del Napoli?
"Io non ne vedo. Mi sembra un gruppo ben allenato: vero che ci sono stati risultati negativi inaspettati, ma la prestazione, specie dal punto di vista atletico, non è mai mancata. Tecnicamente, poi, i giocatori sono fortissimi: sono venuti meno tutti insieme i più importanti, da lì sono iniziate le difficoltà di risultato e continuità. Non è facile per un allenatore di fronte a certe situazioni, sono cose più legate al fato che alla capacità di gestire una squadra. Mi auguro che, dopo la batosta di ieri, riesca a riprendere il cammino da subito per giocarsi le sue chance: Rino se lo merita, oltre a essere una gran persona ha anche competenza".

Che effetto fa vedere il Livorno così?
"Erano tempi particolari, stagioni come quelle che ho vissuto io non passavano da 50 anni. Adesso hanno grandi difficoltà forse anche per via del cambio di proprietà non gestito benissimo, con tanti soci nel club ma senza armonia tra loro. Le difficoltà si sono ripercosse sul campo, il Livorno aveva una squadra per fare di più ma con certe problematiche non sempre la squadra ha la forza per fare i risultati. Oggi si combatte per rimanere agganciati al professionismo, io vivo ancora oggi Livorno e sto vedendo che una strada la si può trovare, stanno lavorando per questo. Speriamo si salvino per tornare nei piani alti, perché la piazza merita una squadra di buon livello".

Sui social ha parlato dei problemi fisici da lei vissuti legati ad anche e bacino.
"Sì, mi sono tolto un peso perché tutti mi chiedevano cosa stessi facendo e perché quest'anno non fossi ripartito in panchina. Avevano un po' intuito che non stavo bene, e la mia situazione è migliorata grazie ad un altro sportivo che ha pubblicamente parlato dei suoi problemi. Io stavo peggio di lui, ma mi ha dato forza. Ormai sono più di cinquanta giorni che mi sono operato, ma sono tornato a camminare: di tempo per rimettermi in forma ce ne vorrà, ma il buio è finito. Riesco a vedere la normalità che si avvicina, poter tornare a correre è un mio grande obiettivo. Più di un anno fa ci ho provato e dopo trenta passi sono stato malissimo, oggi faccio 8-9 ore al giorno per poterlo fare".