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Ma la Serie C ha un piano in caso la pandemia porti a un nuovo blocco dei campionati?
Sarò onesto. Sono preoccupato. Mentre in tanti stanno comprensibilmente tornando ad appassionarsi alle vicende del calcio di Serie C grazie ad una Ternana in formato extra lusso, al poker di squadre che nel Girone A si stanno dando battaglia per la vetta e ad un Padova che nel prossimo weekend potrebbe dare uno strappo decisivo alla stagione battendo il Perugia, c’è una realtà attorno a noi che non può che tenerci in apprensione.
Una realtà che parla di una probabile terza ondata della pandemia in corso, pronta a colpirci. Un nuovo, duro, colpo al Paese e di conseguenza al sistema calcistico. Il mondo del pallone nella giornata di oggi affronterà in Consiglio Federale i primi temi legati al prossimo quadriennio sportivo, con la tanto agognata riforma del sistema al centro dell’attenzione. La verità è che probabilmente, e in maniera molto ironica visto da quanto tempo si attende un cambio del sistema, l’attenzione dovrebbe però essere rivolta ad altro.
Ovvero a cosa fare qualora questa terza ondata, che sta già riportando in lockdown alcune zone d’Italia, dovesse costringere le autorità sportive a bloccare nuovamente i campionati. Siano essi di Serie A, B o C. Esiste un piano di emergenza o più di uno? Questa è la domanda che in questo momento mi preme in particolare. Non perché voglia anteporre la salvezza della stagione sportiva a quanto sta continuando ad accadere nelle strade, nelle case e nei palazzi della nostre città, bensì perché sono consapevole di come il movimento calcistico sia fondamentale per l’economia e che dunque meriti di essere portato in salvo. L’eventualità opposta sarebbe infatti devastante.
Lo stesso ragionamento, questo, alla base delle continue richieste di accesso al Recovery Fund da parte della Serie C sia al precedente Governo sia a quello guidato da Mario Draghi. I costi di gestione per le società di terza serie con il passare del tempo stanno divenendo sempre più insostenibili ed è per questo che occorre un supporto sistemico per evitare la scomparsa di tante realtà oggi determinanti per la sopravvivenza della lega.
Sarà possibile, dunque, capire quali siano le idee delle tre leghe professionistiche in caso di nuova serrata? E quelle della FIGC? Finora questo argomento non è stato praticamente mai affrontato in pubblico, probabilmente per la volontà di non giocare a carte scoperte con i rispettivi rivali all’interno del sistema. Una discussione pubblica, però, oggi potrebbe essere la soluzione migliore. Sfruttando anche il fatto che ogni carica istituzionale e di governo è stata da poco rinnovata portando con se una forte stabilità sotto assieme al nome di Gabriele Gravina.
Inutile nascondersi dietro ad un dito. La priorità oggi è questa. Con onesta e un briciolo di preoccupazione che non guasta.
Una realtà che parla di una probabile terza ondata della pandemia in corso, pronta a colpirci. Un nuovo, duro, colpo al Paese e di conseguenza al sistema calcistico. Il mondo del pallone nella giornata di oggi affronterà in Consiglio Federale i primi temi legati al prossimo quadriennio sportivo, con la tanto agognata riforma del sistema al centro dell’attenzione. La verità è che probabilmente, e in maniera molto ironica visto da quanto tempo si attende un cambio del sistema, l’attenzione dovrebbe però essere rivolta ad altro.
Ovvero a cosa fare qualora questa terza ondata, che sta già riportando in lockdown alcune zone d’Italia, dovesse costringere le autorità sportive a bloccare nuovamente i campionati. Siano essi di Serie A, B o C. Esiste un piano di emergenza o più di uno? Questa è la domanda che in questo momento mi preme in particolare. Non perché voglia anteporre la salvezza della stagione sportiva a quanto sta continuando ad accadere nelle strade, nelle case e nei palazzi della nostre città, bensì perché sono consapevole di come il movimento calcistico sia fondamentale per l’economia e che dunque meriti di essere portato in salvo. L’eventualità opposta sarebbe infatti devastante.
Lo stesso ragionamento, questo, alla base delle continue richieste di accesso al Recovery Fund da parte della Serie C sia al precedente Governo sia a quello guidato da Mario Draghi. I costi di gestione per le società di terza serie con il passare del tempo stanno divenendo sempre più insostenibili ed è per questo che occorre un supporto sistemico per evitare la scomparsa di tante realtà oggi determinanti per la sopravvivenza della lega.
Sarà possibile, dunque, capire quali siano le idee delle tre leghe professionistiche in caso di nuova serrata? E quelle della FIGC? Finora questo argomento non è stato praticamente mai affrontato in pubblico, probabilmente per la volontà di non giocare a carte scoperte con i rispettivi rivali all’interno del sistema. Una discussione pubblica, però, oggi potrebbe essere la soluzione migliore. Sfruttando anche il fatto che ogni carica istituzionale e di governo è stata da poco rinnovata portando con se una forte stabilità sotto assieme al nome di Gabriele Gravina.
Inutile nascondersi dietro ad un dito. La priorità oggi è questa. Con onesta e un briciolo di preoccupazione che non guasta.
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