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Federazioni spalle al muro? Con la nuova Champions sarà necessario ridurre le gare nazionali
"Troppe partite non competitive, bisogna cambiare". Il messaggio lanciato oggi da Andrea Agnelli in apertura della riunione dell'ECA è di quelli che possono rappresentare la base di uno stravolgimento che ormai è alle porte ed è più prossimo di quanto si possa immaginare. Non perché sia una novità, non perché questo pensiero non sia già stato espresso in precedenza dal numero uno della Juventus. Ma perché oggi - dopo aver paventato a più riprese l'ipotesi Superlega - questo messaggio arriva al termine di un lungo confronto che i top club europei hanno portato avanti insieme all'UEFA per rivoluzionare la Champions League. Non più quindi uno scontro con Ceferin che chissà quando si sarebbe mai consumato e che tempi avrebbe avuto, ma un percorso da portare avanti insieme e basato su un modello definito e accettato da ambi le parti, ovvero lo Swiss System.
Il piano nel suo dettaglio ancora deve essere presentato, magari verrà fatto nelle prossime ore. Ma l'idea è quella di mettere ai nastri di partenza 36 squadre in Champions League dalla stagione 2024/25 tutte in un unico girone. Ognuna ne dovrà affrontare 10 e le prime otto avranno accesso diretto agli ottavi di finale, mentre le altre 8 usciranno da un ulteriore play-off che disputeranno le squadre dal nono al 16esimo posto.
Cosa vuol dire tutto ciò? Significa che aumenterà il numero di partite della Champions League. Oggi la fase a gironi prevede sei gare, nella nuova Champions pensata da UEFA ed ECA saranno invece quattro in più, senza contare che chi poi andrà al play-off prima degli ottavi ne dovrà disputare altre due.
Un significativo aumento di partite, insomma. Concordato dall'alto, che mette spalle al muro le singole Federazioni. Perché è evidente che una Champions che reclama e otterrà più spazio in un calendario giù intasato toglierà spazio ai campionati nazionali: una volta passata questa riforma, infatti, si dovrà trovare il modo di ridurre il numero di partite in Serie A, Liga, Ligue 1 e via discorrendo. Come? L'unica strada sarà quella di ridurre il numero di squadre. Auguri.
Il piano nel suo dettaglio ancora deve essere presentato, magari verrà fatto nelle prossime ore. Ma l'idea è quella di mettere ai nastri di partenza 36 squadre in Champions League dalla stagione 2024/25 tutte in un unico girone. Ognuna ne dovrà affrontare 10 e le prime otto avranno accesso diretto agli ottavi di finale, mentre le altre 8 usciranno da un ulteriore play-off che disputeranno le squadre dal nono al 16esimo posto.
Cosa vuol dire tutto ciò? Significa che aumenterà il numero di partite della Champions League. Oggi la fase a gironi prevede sei gare, nella nuova Champions pensata da UEFA ed ECA saranno invece quattro in più, senza contare che chi poi andrà al play-off prima degli ottavi ne dovrà disputare altre due.
Un significativo aumento di partite, insomma. Concordato dall'alto, che mette spalle al muro le singole Federazioni. Perché è evidente che una Champions che reclama e otterrà più spazio in un calendario giù intasato toglierà spazio ai campionati nazionali: una volta passata questa riforma, infatti, si dovrà trovare il modo di ridurre il numero di partite in Serie A, Liga, Ligue 1 e via discorrendo. Come? L'unica strada sarà quella di ridurre il numero di squadre. Auguri.
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