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Suning d'Arabia - Il caso Khashoggi e l'imbarazzo dell'Occidente nell'accettare SalmanTUTTO mercato WEB
giovedì 4 marzo 2021, 17:00Serie A
di Andrea Losapio

Suning d'Arabia - Il caso Khashoggi e l'imbarazzo dell'Occidente nell'accettare Salman

Nella trattativa fra l'Inter e Bc Partners, stanno inserendosi altri fondi per cercare di investire nel calcio italiano. Uno di questi, forse il preferito da Suning perché potrebbe tenere la minoranza, c'è il PIF, acronimo di Public Investment Fund, il fondo arabo riconducibile al principe ereditario Mohammed Bin Salman

Il 2 ottobre del 2018 Jamal Ahmad Khashoggi, ex caporedattore di Al-Arab News Channel e redattore di al-Waṭan, entra nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul per ottenere dei documenti circa il suo matrimonio. Non ne uscirà più, venendo poi dichiarato persona scomparsa. Alcune fonti spiegarono alla polizia turca come il giornalista è stato ucciso e squartato all'interno del consolato, mentre il Governo Saudita ha affermato che Khashoggi lasciò l'edificio da un ingresso posteriore, mentre le telecamere a circuito chiuso non registrarono alcun movimento.

CONTRO IL PRINCIPE - Khashoggi aveva lasciato l'Arabia Saudita nel settembre del 2017, in esilio. Il Governo lo aveva bandito da Twitter dopo avere scritto alcuni articoli critici verso bin Salman, il Principe, e il Re Salman. Anche l'ingerenza nei confronti dello Yemen, con l'intervento militare saudita, era stato messo sotto la lente di ingrandimento. Di fatto Khashoggi era una voce libera e progressista ed è per questo che è stata eliminata: il 15 ottobre funzionari turchi entrarono nel consolato trovando prove di manomissione, quattro giorni dopo la TV di stato saudita confermava la morte del giornalista dopo un diverbio.


PARENTELE - Khashoggi del resto non era l'ultima voce d'Arabia. Il nonno era il medico del primo re saudita, il padre un commerciante di armi coinvolto nell'IranGate e con un patrimonio personale di 4 miliardi di dollari. Laureato all'Indiana State University, ha ricoperto svariate posizioni e il suo ultimo editoriale è stato pubblicato il 18 ottobre del 2018, a sedici giorni dalla sua scomparsa.

COLLEGAMENTI - Il problema è che il caso Khashoggi è diventato mondiale. Tutte le testate, dal Wall Street Journal alla CNN, passando per Reuters, hanno parlato dei giorni dell'omicidio, dallo strano barbecue notato dai vicini ("mai fatto prima") all'arrivo di una squadra di specialisti forensi direttamente dall'Arabia Saudita. Un alto funzionario, al New York Times ha ammesso come l'ordine del principe bin Salman fosse quello di rimpatriare tutti i dissidenti sauditi autoesiliati - quindi anche lo stesso Khashoggi - ma che l'ordine è stato frainteso e dopo una collutazione Khashoggi è stato ucciso. Una versione dei fatti che strideva da quanto raccolto dalle autorità turche, secondo cui l'agonia è durata 7 minuti.

DUE GIORNI FA - Il principe bin Salman, insieme ad altri alti funzionari, è stato denunciato in Germania per crimini contro l'Umanità da Reporter sans frontieres, l'ong che si batte per la libertà di stampa nel mondo. Il caso ovviamente imbarazza e sta avendo ripercussioni in tutto il mondo, non solo economiche ma anche di rapporti umani. La denuncia è stata presentata a Karlsruhe perché l'ordinamento giuridico conferisce la giurisdzione in caso di eventi straordinari avvenuti all'estero.