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Donnarumma, senza tuoi segnali Mino ha già fatto. La Juve vuole fare con Dybala un Pjanic-bis. Immobile, ti manca solo il test della paternità. D’Aversa, un errore tornare a ParmaTUTTO mercato WEB
lunedì 19 aprile 2021, 08:00Editoriale
di Michele Criscitiello

Donnarumma, senza tuoi segnali Mino ha già fatto. La Juve vuole fare con Dybala un Pjanic-bis. Immobile, ti manca solo il test della paternità. D’Aversa, un errore tornare a Parma

Continuiamo con la telenovela Donnarumma quando probabilmente qualcuno ha già scritto il finale. I milanisti chiedono alla società di non avere più rapporti con Raiola che sarà antipatico, e lo è, ma deve pensare al bene suo e dei suoi ragazzi. Non a quello del Milan. Questo particolare sfugge, da sempre, ai tifosi di qualsiasi squadra. Se Raiola prende 25 milioni dalla Juventus e 12 all’anno li farà dare a Donnarumma cosa gli volete dire? Ditegli che è antipatico ma non un fesso. I milanisti vogliono appendere Raiola al muro, qualcuno in passato lo aveva fatto (Mirabelli n.d.r.) ma sono stati preferiti altri profili anche se in quel caso, con le cattive, alla fine Donnarumma rinnovò, seppur siano volati gli stracci. Maldini e Massara hanno un altro profilo. Nel bene e nel male. A quanto pare stanno già cercando delle soluzioni e sono d’accordo con loro perché quei soldi si mettono sugli attaccanti e non su un portiere. Comunque Raiola la tavola l’ha già apparecchiata, solo Donnarumma può far saltare il pranzo non presentandosi all’ora giusta. Il silenzio di Donnarumma è la conferma dell’assist per Mino che - come vi avevamo anticipato su Sportitalia e Tuttomercatoweb - si era visto con il suo vecchio assistito Nedved per chiudere l’operazione. E da Milano potrebbe non essere il solo a raggiungere Torino. Sicuramente questa estate, con il calciomercato, ne vedremo delle belle. La Juventus nel frattempo deve capire cosa fare da grande. Pirlo resta con la Champions, senza Agnelli sarà costretto a cambiare anche perché i cugini non sono dalla parte di Andrea e i tanti soldi spesi non hanno fatto felice mamma Exor. Ronaldo se vuole può andare. Jorge Mendes lo sta trascinando in Premier e la destinazione preferita di Mendes sarebbe proprio il Manchester United. Più della Liga. Usa e altri posti inutili neanche vengono considerati da CR7 che si sente ancora il fenomeno di Madrid. La Juve deve svecchiare ma deve farlo in fretta. Il grande errore fatto, che ormai sembra irrimediabile, è quello di Dybala. Pessima gestione dell’argentino. Ora Paratici vorrebbe metterlo in un pacchetto stile Pjanic. L’idea era quella di uno scambio con Pogba ma a Dybala la Premier non piace per le sue caratteristiche tecniche. Bisognerà trovare una soluzione che vada bene all’attaccante.
Due ragionamenti in chiusura. Il test del Dna a Ciro Immobile fa ridere, anzi piangere. In un sistema corrotto, dove tutte le società sono tecnicamente fallite, devono fare finte plusvalenze per mettere una pezza ai propri bilanci, si sta facendo un cinema mediatico su un patrimonio del calcio italiano che non ha alcun senso. I club rinviano le partite a proprio piacimento per uno o due positivi e la Lazio che voleva giocare si sta ritrovando in una bufera che finora ha portato solo ad una macchina mediatica del fango. Se fossi in Immobile direi una cosa semplice: questa estate me ne vado a Formentera con mia moglie e i miei 15 figli e l’Europeo fatevelo voi. La Figc e Gravina, in primis, dovrebbero tutelare maggiormente Immobile. Adesso gli viene chiesto il test del Dna, quando quello della paternità? Mi scuserà Ciro e soprattutto la Signora ma non si può restare… Immobile di fronte a questa violazione della privacy.
A D’Aversa devo dire, invece, che purtroppo avevo ragione io. Ad un certo punto mi aveva convinto. Avrebbe potuto farcela a salvare il Parma. Per un secondo solo ci ho creduto quando ha ribaltato una squadra morta, aveva dato al Parma un gioco, risultati e soprattutto aveva svegliato il gruppo da un sonno profondo. I 6 punti persi negli ultimi minuti, in tre partite diverse, hanno ammazzato il sogno di D’Aversa che ha fatto alla grande il suo lavoro ma prendeva una squadra disastrata. Lui si sarebbe salvato ma per entrare in corsa così non serviva D’Aversa bensì un mago. Il Parma è stato costruito malissimo spendendo tanto. Quando hai una società straniera che investe e non raccoglie il problema si ripropone sempre: puoi essere ricco, arabo o russo ma in Italia le cose vanno al contrario. Quella che vale a New York non vale a Roma. Siamo un Paese diverso da tutti gli altri. Il Parma ripartirà, molto probabilmente, dalla B ma per D’Aversa tornare doveva aveva già fatto i miracoli è stato un errore.