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Italia, il padre di Pessina: "Siamo orgogliosi di lui. Deve rimanere con i piedi per terra"
Fabio Pessina, padre di Matteo, grande protagonista ieri con il gol che ha deciso la sfida tra Italia e Galles, ha parlato a Sky Sport: "Non posso che essere contento, abbiamo due bravi figli, Matteo e Carlotta. Siamo contenti".
Quando ha capito che avrebbe potuto fare il salto di qualità?
"A 16 anni si è ritrovato catapultato in prima squadra al Monza, ha sempre fatto calcio vero, con compagni più maturi. Poi ha fatto la trafila in Serie C, facendo esperienza che poi gli è servita. Ha fatto fatica ma il percorso è stato naturale".
Come vivete in famiglia questa sua esperienza all'Europeo?
"La città di Monza, affettivamente parlando, è fiera di lui. Tutta la città gli vuole bene, anche perché ha giocato per quella squadra. Vogliamo stare vicino a Matteo, soprattutto nelle difficoltà. Quando mi ha detto che lo avrebbero convocato siamo stato felicissimi, anche se dobbiamo tenerlo con i piedi per terra".
Cosa ha pensato al momento del gol?
"Eravamo allo stadio, onestamente è complicato ricordarci quelle emozioni. Ho toccato il cielo con un dito, ma la felicità era arrivata fin da quando è entrato in campo da titolare".
Quando non era stato convocato che cosa le ha detto?
"Ho cercato di tenerlo calmo, gli ho detto di allenarsi ancora meglio e di tenere un atteggiamento serio. Poi si è fatto male Sensi, sono molto dispiaciuto per lui, anche perché sono amici, ed è stato convocato. Ora deve dare tutto".
Dove può arrivare suo figlio?
"Faccio il genitore di mestiere, non so dove può arrivare, devono dirlo gli allenatori. Mai avrei potuto immaginare che Matteo sarebbe arrivato a questi traguardi, è stato bravissimo. Deve mantenere i piedi per terra, ci godiamo quello che c'è stato fino ad adesso. Che è già tantissimo. Non dobbiamo dirgli niente, sa cosa fare. Gli auguro il meglio".
Quando ha capito che avrebbe potuto fare il salto di qualità?
"A 16 anni si è ritrovato catapultato in prima squadra al Monza, ha sempre fatto calcio vero, con compagni più maturi. Poi ha fatto la trafila in Serie C, facendo esperienza che poi gli è servita. Ha fatto fatica ma il percorso è stato naturale".
Come vivete in famiglia questa sua esperienza all'Europeo?
"La città di Monza, affettivamente parlando, è fiera di lui. Tutta la città gli vuole bene, anche perché ha giocato per quella squadra. Vogliamo stare vicino a Matteo, soprattutto nelle difficoltà. Quando mi ha detto che lo avrebbero convocato siamo stato felicissimi, anche se dobbiamo tenerlo con i piedi per terra".
Cosa ha pensato al momento del gol?
"Eravamo allo stadio, onestamente è complicato ricordarci quelle emozioni. Ho toccato il cielo con un dito, ma la felicità era arrivata fin da quando è entrato in campo da titolare".
Quando non era stato convocato che cosa le ha detto?
"Ho cercato di tenerlo calmo, gli ho detto di allenarsi ancora meglio e di tenere un atteggiamento serio. Poi si è fatto male Sensi, sono molto dispiaciuto per lui, anche perché sono amici, ed è stato convocato. Ora deve dare tutto".
Dove può arrivare suo figlio?
"Faccio il genitore di mestiere, non so dove può arrivare, devono dirlo gli allenatori. Mai avrei potuto immaginare che Matteo sarebbe arrivato a questi traguardi, è stato bravissimo. Deve mantenere i piedi per terra, ci godiamo quello che c'è stato fino ad adesso. Che è già tantissimo. Non dobbiamo dirgli niente, sa cosa fare. Gli auguro il meglio".
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