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Albertini: "A Palermo nessuno ha criticato le scelte di Mancini. Non era i migliori, erano gli unici"
Demetrio Albertini, oggi presidente del Settore Tecnico della FIGC, ospite del forum "Il Calcio che l'Italia si merita", organizzato dal Corriere dello Sport, torna sulla mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Qatar 2022: "Per la prima volta, in giro per le strade, non ho mai sentito qualcuno che abbia chiesto perché Mancini non abbia messo al posto di quello. Per la prima volta, quelli in campo erano i giocatori non solo migliori, ma forse gli unici. Bisogna ripartire da lì.
Di tempo effettivo si parla in varie commissioni, credo che l'unico dubbio sia relativo al fatto che in alcuni campionati si possa fare e in altri no. Essendo universale, va provato ovunque. Secondo me non siamo molto lontani. Il decreto crescita non so nello specifico quanto realmente incida, però oggi abbiamo tante proprietà straniere. Anche loro trovano difficoltà nel prendere giocatori italiani, bisogna ragionare a sistema e riaprire il mercato interno, altrimenti diventa difficile.
La priorità oggi sono le seconde squadre: nel 2010, ne ho parlato. Per me ci sono solo benefici, si è parlato di copiare: manchiamo soltanto noi. Vi do un dato: tornando a una partita dell'Under 19 contro la Francia nel 2016, i giocatori francesi avevano totalizzato 315 partite, arrivavano formati. I nostri erano fermi a 56. Tutti gli undici giocatori di quella Francia giocano in Serie A a livello europeo, noi ne abbiamo tre o quattro. La Spagna campione del mondo del 2010 aveva ventuno giocatori su ventitré che avevano giocato nelle seconde squadre".
Ma perché i corsi allenatori non vengono aperti a tutti?
"Da settembre apriremo a tutti, metteremo i test di ammissione e saranno aperti a tutti".
Di tempo effettivo si parla in varie commissioni, credo che l'unico dubbio sia relativo al fatto che in alcuni campionati si possa fare e in altri no. Essendo universale, va provato ovunque. Secondo me non siamo molto lontani. Il decreto crescita non so nello specifico quanto realmente incida, però oggi abbiamo tante proprietà straniere. Anche loro trovano difficoltà nel prendere giocatori italiani, bisogna ragionare a sistema e riaprire il mercato interno, altrimenti diventa difficile.
La priorità oggi sono le seconde squadre: nel 2010, ne ho parlato. Per me ci sono solo benefici, si è parlato di copiare: manchiamo soltanto noi. Vi do un dato: tornando a una partita dell'Under 19 contro la Francia nel 2016, i giocatori francesi avevano totalizzato 315 partite, arrivavano formati. I nostri erano fermi a 56. Tutti gli undici giocatori di quella Francia giocano in Serie A a livello europeo, noi ne abbiamo tre o quattro. La Spagna campione del mondo del 2010 aveva ventuno giocatori su ventitré che avevano giocato nelle seconde squadre".
Ma perché i corsi allenatori non vengono aperti a tutti?
"Da settembre apriremo a tutti, metteremo i test di ammissione e saranno aperti a tutti".
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